Rivoluzione nell’assegnazione degli onorari degli avvocati italiani: cosa cambia con la Corte UE

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura
parcelle per gli avvocati

Quando si tratta di fissare le tariffe dei servizi professionali, spesso ci si imbatte nella questione della compatibilità di tali tariffe con le leggi sulla libera concorrenza dell’Unione Europea (UE). Alcuni sostengono che le tariffe minime stabilite dagli ordini professionali costituiscano una violazione di tali norme. Vediamo di fare chiarezza su questo argomento.

Norme UE sulla libera concorrenza

L’UE ha stabilito regole chiare per promuovere la libera concorrenza tra le imprese e prevenire pratiche anticoncorrenziali. Lo scopo di queste norme è garantire un mercato equo e favorire l’innovazione, la scelta del consumatore e la competitività delle imprese.

Tariffe minime degli ordini professionali

Negli ambiti professionali, come quello degli avvocati o dei medici, gli ordini professionali spesso fissano delle tariffe minime da seguire. Queste tariffe servono a garantire una remunerazione adeguata per i servizi resi e a mantenere standard di qualità elevati.

La questione della violazione delle norme UE sulla libera concorrenza

Alcuni sostengono che le tariffe minime fissate dagli ordini professionali costituiscano una violazione delle norme UE sulla libera concorrenza. Secondo la Commissione Europea, tali tariffe possono creare restrizioni alla libera concorrenza, impedendo a nuovi operatori di entrare nel mercato o di competere in modo equo.

Altri, invece, difendono le tariffe minime come un modo per garantire standard di qualità elevati e prevenire la concorrenza sleale basata su prezzi troppo bassi. Sostengono che la libera concorrenza non significa necessariamente prezzi più bassi, ma una competizione basata sulla qualità e sull’innovazione.

La posizione della Corte di Giustizia dell’UE

La questione delle tariffe minime fissate dagli ordini professionali è stata oggetto di dibattito e decisioni da parte della Corte di Giustizia dell’UE. La Corte ha stabilito che le deroghe nazionali alle norme UE sulla libera concorrenza possono essere ammesse, purché siano giustificate da motivi di interesse generale, come la protezione della salute pubblica o la qualità dei servizi.

In definitiva, sebbene le tariffe minime fissate dagli ordini professionali possano sollevare questioni sulla libera concorrenza nell’UE, la loro valida giustificazione per garantire standard di qualità elevati e proteggere l’interesse generale può portare a deroghe a tali norme. Tuttavia, le autorità competenti dell’UE vigilano attentamente su queste pratiche per evitare abusi e garantire un sano equilibrio tra libertà di concorrenza e standard professionali.

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