Risparmiare? si può partire da tagliare i costi della carta di credito

Di Gianluca Perrotti 5 minuti di lettura
Wall Street

In tempi di crisi tornano di moda le carte di credito senza commissioni: totalmente gratuite, permettono di fare acquisti e pagare a rate o a saldo, con vantaggi sia in termini di praticità che di costo.

Come funzionano le carte di credito a costo zero e cosa le differenzia dalle più tradizionali carte a pagamento?

La differenza è sulla base di un rapporto contrattuale con l’emittente e su ciò che possono fare: effettuare acquisti di beni o servizi in qualsiasi attività attinente al sistema di circolazione internazionale, oppure prelevare contanti tramite i cosiddetti ATM. La carta ha limiti di utilizzo giornalieri e mensili sia per la spesa che per i prelievi e gli importi spesi o prelevati vengono addebitati sul conto corrente collegato, di solito entro 30 giorni.

Quali tipi di carte esistono?

Quando si utilizza una carta di credito, gli importi spesi o prelevati vengono anticipati e quindi accreditati dalla banca emittente della carta. A differenza di una carta di debito, una carta di credito ti consente di acquistare beni e servizi senza nemmeno avere i soldi necessari sul tuo conto corrente. Pertanto, l’importo speso verrà successivamente addebitato sul conto dell’acquirente.

  • La carta revolving, dal canto suo, prevede la restituzione degli importi rateali e differiti, secondo il piano determinato al momento della sottoscrizione del contratto.
  • Esistono infine le carte prepagate con o senza IBAN: nel primo caso possono essere utilizzate per effettuare acquisti e ricevere bonifici e pagamenti anche senza conto.

Ad ogni carta il suo CAP

Di solito una carta di credito è collegata a un conto corrente. La banca collega la carta di credito a una linea di credito denominata cap, che è il limite massimo di spesa mensile che puoi raggiungere. A volte una banca, per emettere una carta di credito, effettua anche una verifica della solvibilità e, quando richiesto, garanzie come la ricevuta della pensione o la dichiarazione dei redditi. E questo include i costi di attivazione oltre al canone annuale.

Una carta a costo zero, invece, non ha nemmeno canoni annuali o mensili e nessun costo di attivazione, permettendoti di risparmiare anche attraverso i programmi cash-back, perk o reward che spesso le caratterizzano.

costo della carta di credito
Esistono molti tipi di carte di credito in commercio, e per scegliere quella migliore è necessario valutare gli elementi di costo, ovvero: canone annuo, estratto conto consegna, bollo, prelievo contanti, canone aggiuntivo di utilizzo. in valute diverse dall’euro.

Spese base della carta di credito:

quota annuale;
commissioni di prelievo bancomat;
canone d’utenza;
costi di conversione per prelievi e pagamenti in valute diverse dall’euro.

Gli interessi vengono pagati se è richiesto il pagamento a rate. Il tasso di interesse da pagare è riportato in copia del contratto e nella documentazione trasparente (ad esempio foglio informativo) e nell’estratto conto mensile.

In genere si tratta di carte di credito con saldo del conto corrente, massimale regolabile e limite di prelievo standard. Questi spesso includono coupon e assicurazioni, cashback su ogni acquisto e la possibilità di pagare le rate. Nella quasi totalità dei casi si tratta di offerte di lancio che, dopo un anno dall’attivazione, prevedono il pagamento. Pertanto, è importante verificare quali voci di spesa sono previste al termine della promozione associata alla prima attivazione.

Esistono infatti anche carte di credito che prevedono -grazie a speciali promozioni- l’annullamento per sempre della commissione e l’addebito dei costi di attivazione da parte della banca presso la quale si intende aprire il conto. In questo caso, il vantaggio per l’emittente è una partnership con un istituto di credito, che stimola così l’apertura di nuovi conti correnti.

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