Rioccupazione: un Bonus per chi assume persone in cassa integrazione

Di Alessio Perini 6 minuti di lettura
Wall Street

I datori di lavoro che assumono lavoratori in cassa integrazione possono richiedere un bonus di ricollocazione nel 2022.Si tratta di un vantaggio economico, che consiste nell’esenzione dal pagamento dei contributi e riduce il costo del lavoro. La domanda è telematica e va presentata all’INPS.

Il bonus di ricollocazione, è un beneficio costituito da crediti d’imposta per un datore di lavoro che assume un lavoratore che percepisce un sussidio di trasloco. Il programma consente di versare all’Inps solo il 50% degli oneri sociali previsti per i neoassunti per 12 o 18 mesi (a seconda del tipo di contratto negoziato) e fino a 4.030 euro annui. Il provvedimento previsto dall’art. 24 bis del D.Lgs. 148/2015, modificato dall’art. 1, comma 136, della Legge 205/2017, entrata in vigore il 1° gennaio 2018. L’INPS, con circolare n. Il decreto n. 77 del 27 giugno 2020 ha fornito le istruzioni operative e contabili per accedere al beneficio. Questo bonus  è disponibile per tutti i datori di lavoro del settore privato che impiegano persone con un’indennità di reinsediamento (AdR). La finalità dell’aiuto, quindi, è quella di agevolare l’occupazione dei percettori di RdC, ovvero il reddito dei cittadini, e dei lavoratori che risultano in Emergenza Paghe (Cigs) per crisi o riorganizzazione aziendale, che, come tali, percepiscono AdR .

Il Premio Ricollocamento INPS viene corrisposto ai datori di lavoro privati che operano in tutti i settori dell’economia, compreso l’agricoltura, siano essi imprese o meno. Al contrario, gli organi di governo sono privati della possibilità di richiedere e ricevere un sussidio. Per essere esentati dal pagamento delle tasse devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:

  • il rapporto di lavoro non è l’adempimento di un obbligo preesistente stabilito dalla legge o da un contratto collettivo, anche in caso di contratto amministrativo, salvo il caso di assunzione obbligatoria di lavoratori disabili;
  • il datore di lavoro non ha assunto un nuovo dipendente in violazione del diritto di prelazione per l’assunzione di un altro dipendente che sia stato licenziato dal rapporto di lavoro a tempo indeterminato o abbia cessato un rapporto a tempo determinato;
  • il datore di lavoro o l’affittuario non ha un licenziamento connesso a una crisi oa una riorganizzazione aziendale, salvo il caso in cui i dipendenti siano assunti a un livello diverso da quello dei lavoratori licenziati, o debbano essere impiegati in strutture produttive diverse da quelle interessate dalla sospensione;
  • non si applica ai dipendenti cessati nei sei mesi precedenti da un datore di lavoro che, alla data della cessazione, aveva lo stesso assetto proprietario o aveva un rapporto di controllo o di collegamento con il datore di lavoro assumente, anche in caso di lavoro interinale;
  • la regolarità del pagamento dei contributi previdenziali;
  • assenza di violazioni delle regole di base della protezione del lavoro e rispetto di altri obblighi legali rispetto di contratti e accordi collettivi nazionali, regionali, territoriali o aziendali.

Gli incentivi all’occupazione  comprendono i seguenti tipi di occupazione: tempo indeterminato e determinato; apprendistato e rapporti di lavoro subordinati instaurati nell’attuazione di un rapporto associativo con una cooperativa di lavoro. L’istituto è riconosciuto sia per i rapporti di lavoro a tempo pieno che part-time. In quest’ultimo caso, la soglia massima di esenzione (4.030 euro annui) sarà ridotta proporzionalmente alla specifica giornata lavorativa.

Il beneficio non si applica ai contratti di lavoro interinale (ai sensi dell’articolo 54 bis del D.Lgs. 24 aprile 2017 n. 50). L’importo dell’incentivo è pari ad una riduzione del 50% dell’importo complessivo dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, ad eccezione degli importi che sono esclusi dal beneficio. L’esenzione dal pagamento dei contributi può raggiungere un massimo di 4.030 euro annui. Tale limite è stabilito per un rapporto di lavoro a tempo pieno. Tuttavia, in caso di lavoro part-time, il limite massimo del bonus sarà ridotto in base al numero effettivo di ore lavorate.

Il rimedio ha durata diversa a seconda del rapporto di lavoro instaurato. In particolare, il periodo durante il quale puoi utilizzare il Bonus è:

  • 18 mesi per i dipendenti a tempo indeterminato;
  • 12 mesi per i contratti a tempo determinato.
  • In caso di trasformazione dei rapporti di lavoro o agevolato da determinato a indeterminato, lo sgravio contributivo viene prorogato fino al limite massimo di 18 mesi.

Inoltre, il periodo di applicazione del beneficio può essere sospeso soltanto in caso di assenza obbligatoria per maternità. In tale evenienza, è possibile differire nel tempo la fruizione del beneficio.

 

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