(QuiFinanza.it) Con la pubblicazione della circolare n. 21/E del 26 luglio 2023 l’Agenzia delle Entrate torna sul tema della rinuncia agevolata al ricorso in Cassazione, soffermandosi sull’ambito di attuazione.
La misura è stata introdotta dalla legge di Bilancio del governo Meloni (articolo 1, commi da 213 a 218 della legge n. 197 del 29 dicembre 2022) ed è stata pensata per fornire un’alternativa alla definizione agevolata delle liti pendenti come da commi da 186 a 204.
La ratio del provvedimento è quello di permettere al ricorrente in Cassazione di rinunciare al ricorso principale (o incidentale) entro il 30 settembre 2023, a seguito della sottoscrizione con la controparte di un accordo volto a definire tutte le pretese portate in giudizio. Il beneficio è l’abbattimento delle sanzioni a 1/18 rispetto al minimo stabilito dalla legge (come da comma 214).
In pratica il cittadino, entro il tempo indicato, può uscire dal giudizio, sottoscrivere un accordo con l’Agenzia delle Entrate e ottenere così un forte sconto sulle sanzioni.
Rinuncia al ricorso in Cassazione: ambito di applicazione
La rinuncia agevolata pe
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