Rinnovo CCNL pubblici esercizi: aumenti e welfare

Di Francesca Parisi 3 minuti di lettura
Lavoro

Il 5 giugno scorso è stato siglato l’accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) per i pubblici esercizi, la ristorazione collettiva, commerciale e il turismo. Questo contratto, che coinvolge oltre un milione di dipendenti in 333mila aziende, era scaduto il 31 dicembre 2021. Dopo una lunga trattativa con i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e le associazioni datoriali, tra cui FIPE Confcommercio e Legacoop Produzione e Servizi, è stato raggiunto un accordo che sarà valido dal 1° giugno 2024 al 31 dicembre 2027.

L’accordo prevede un aumento retributivo complessivo di 200 euro al quarto livello, ripartito in cinque tranche: 50 euro a giugno 2024, 40 euro a giugno 2025, 40 euro a giugno 2026, 30 euro a giugno 2027 e 40 euro a dicembre 2027. Inoltre, dal 1° gennaio 2027, il contributo per l’assistenza sanitaria integrativa Fondo EST aumenterà da 12 a 15 euro, e il contributo alla cassa Qu.A.S. crescerà di 20 euro a partire dal 1° gennaio 2025, con un ulteriore incremento di 20 euro dal 1° gennaio 2026, raggiungendo un totale di 380 euro annui a carico dei datori di lavoro.

Le novità contrattuali

Significative novità riguardano la classificazione del personale, con aggiornamenti delle figure professionali per riflettere l’evoluzione dei vari comparti. Per le addette mense, il passaggio dal sesto livello al sesto super sarà ora automatico con nuove tempistiche. Sono state introdotte misure contro le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro, inclusi percorsi di formazione e un’ora di assemblea retribuita dedicata a queste tematiche.

Inoltre, sono stati aggiunti ulteriori 90 giorni di congedo retribuito al 100% per le donne vittime di violenza di genere, in aggiunta ai 90 giorni previsti per legge, con la possibilità di essere trasferite in altre sedi di lavoro e di essere escluse da turni disagiati. I congedi di maternità e paternità obbligatori e facoltativi sono stati rivisitati e adeguati alle normative di legge, e ai fini della maturazione delle mensilità aggiuntive, ferie e permessi, i periodi di congedo obbligatorio o parentale non saranno più decurtati.

Per i lavoratori part-time, è stato confermato un esame congiunto per il consolidamento del lavoro supplementare svolto in maniera continuativa.

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