Riforma pensioni: gli altri nodi in materia

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Wall Street

Nell’articolo Riforma delle pensioni: continua la saga abbiamo parlato del Tavolo della Riforma delle pensioni  del 27 luglio a cui si sono seduti  governo e le parti sociali ma da cui non sono emersi progressi su ipotesi specifiche: tutto è rimandato infatti  al prossimo autunno. Sono emersi però altri importanti nodi da affrontare

Dopo la pausa estiva, oltre alla riforma, ci si dovrà soffermare sulle pensioni dei giovani e in generale dei lavoratori con carriere precarie e discontinue, che rischiano di non maturare un assegno previdenziale equo. Cgil, Cisl e Uil hanno una piattaforma unitaria, che sul fronte della flessibilità in uscita propone forme di pensione anticipata a partire dai 62 anni (senza ricalcolo contributivo) oppure la Quota 41, ovvero la pensione anticipata con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. I sindacati chiedono poi il superamento dell’attuale meccanismo del superamento delle aspettative di vita, il riconoscimento previdenziale dei lavori gravosi, del lavoro di cura svolto in particolare dalle donne, la tutela del lavoro discontinuo o a basso reddito dei lavoratori più giovani, il rilancio della previdenza complementare, il ripristino della piena rivalutazione delle pensioni e l’ampliamento e l’incremento della quattordicesima, la proroga dell’Opzione Donna.

Luigi Sbarra, segretario della Cisl, insiste anche sul lavoro delle due commissioni che devono «studiare la separazione tra l’assistenza dalla previdenza in modo da fare un’operazione di trasparenza sui costi del sistema pensionistico e valutare sotto il profilo scientifico la necessità di allargare il perimetro del lavoro gravoso, pesante ed usurante».

Ecco l e dichiarazioni degli altri stekeholder:

Pierpaolo Bombardieri (segretario generale della Uil):«Ci aspettiamo una discussione collegiale all’interno del governo sappiamo bene che non è il ministro Orlando a decidere, ci aspettiamo che il Governo e i partiti di coalizione diano risposte chiare. Il ministro si è riservato di valutare anche alla luce di una decisione collegiale all’interno del governo Ci aspettiamo una risposta che dia certezza ai lavoratori e alle lavoratrici che devono andare in pensione. La discussione riaprirà appena possibile, anche ad agosto».

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha dichiarato:« abbiamo spiegato qual è la nostra piattaforma ma abbiamo anche chiesto esplicitamente che il Governo ci dica se si può aprire o no una trattativa sulla nostra piattaforma. A settembre, dunque, è necessario entrare nel merito».

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