Bocciato il condono fiscale dall’OCSE. I condoni non incentivano gli sforzi del contribuente anzi causano inadempimenti
Niente condono fiscali: l’OCSE ribadisce il suo parere negativo su una serie di misure previste dalle norme sull’emergenza Covid, come la sanatoria per le imposte fino a 5.000 euro, attualmente in corso. “I condoni fiscali ripetuti”, afferma l’ Economic outlook sull’Italia di settembre 2021, stanno costando in termini di compliance dei contribuenti e indeboliscono gli incentivi per la cooperazione fiscale.
Il report cita esplicitamente il condono fiscale previsto nel marzo dello scorso anno dal decreto Sostegni, che cancella i debiti inferiori a 5.000 euro, affidati a un esattore nel periodo 2000-2010, ai contribuenti con base imponibile fino a 30.000 euro. I debiti di sanatoria verranno automaticamente cancellati il 31 ottobre. Le scadenze e i dettagli per la presentazione della domanda sono specificati nell’ordinanza del Ministero delle Finanze. Il condono è previsto dal decreto legislativo 41/2021, articolo 4.
Il condono fiscale delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro riguarda:
- i debiti tributari, debiti di importo residuo fino a 5.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni,
- i risultanti dai singoli carichi affidati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010,
- i debiti di persone fisiche che hanno conseguito, nel periodo d’imposta 2019, un imponibile fino a 30.000 euro e di soggetti diversi dalle persone fisiche che hanno conseguito, nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, un imponibile di analogo importo
L’agente della riscossione ha già inviato all’Agenzia delle Entrate le liste dei debiti estinti. A fine settembre l’ispettore fiscale restituisce gli elenchi con i verbali. Quindi, la cancellazione avviene il 31 ottobre 2021. Questa è un’operazione ufficiale, il contribuente non deve fare nulla.
Tornando al rapporto OCSE, l’esenzione dal condono fiscale è definitiva. Inoltre, l’Italia starebbe pianificando una riforma fiscale che, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, dovrebbe ridurre il carico fiscale sulla forza lavoro e la classe media e semplificare il sistema, oltre a combattere l’evasione fiscale.