Riforma fiscale 2023, le novità su nuova Irpef, detassazione tredicesima, flat tax e nuove sanatorie

Di Redazione FinanzaNews24 5 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) Dopo l’ok alla Camera il ddl delega per la riforma fiscale incassa anche il via libera del Senato con 110 voti favorevoli, 60 contrari e nessuno astenuto. Ora il provvedimento dovrà tornare, per una terza lettura, a Montecitorio per l’approvazione delle modifiche apportate.
L’obiettivo del Governo, con la riforma fiscale, è quello di tassare tutti ma in modo equo e per fare questo serve un Fisco che alla base sia diverso e che sfrutti istituti, come il concordato preventivo, che nel resto d’Europa sono già ampiamente utilizzati.

Vediamo, quindi, cosa prevede, nei suoi 23 articoli, la delega fiscale che il Governo ha 24 mesi per attuare. Irpef a tre aliquote e flat tax gli interventi più corposi che sono stati annunciati anche se lo scopo principale della riforma è quello di rendere il Fisco più leggero con procedure più snelle ed una maggiore equità nel pagamento delle imposte e delle tasse.

Un progetto ambizioso e sicuramente necessario visto che l’ultima vera riforma fiscale risale agli anni ’70 del secolo scorso anche se da allora ci sono stati provvedimenti sparsi che sono serviti solo a tamponare falle e a creare una giungla burocratica in cui anche i più esperti faticano a districarsi.

La pace fiscale per somme fino a 30mila euro

L’ipotesi di un ampio condono che stralci o riduca i debiti fino a 30mila euro dovuti all’erario è uno dei modi proposti per tagliare i debiti. Ma più che una pace fiscale ampia sembra, appunto, un vero e proprio condono che da solo, essendo una misura una tantum, non risolve i problemi alla base, così come non li risolve la pace fiscale, la rottamazione o il saldo e stralcio.

In Italia la pressione fiscale è troppo alta e la riforma fiscale serve proprio a ridurre il cuneo che grava sui lavoratori. Solo in questo modo si risolvono i problemi di indebitamento alla base e per quelli più vecchi e scaduti si potrebbe proporre una rateizzazione lunga e senza spese aggiuntive per il contribuente.

L’Irpef a 3 scaglioni e la flat tax, il primo passo

Il primo obiettivo da realizzare è quello delle tre aliquote Irpef e della flat tax. Letre aliquote Irpef, per il vice ministro all’Economia, dovrebbero entrare in vigore già dal prossimo anno anche se ancora non si parla di numeri. Questi ultimi saranno, poi, individuati dai decreti attuativi.

Non solo gli scaglioni e le aliquote ma tutto il meccanismo di tassazione del reddito sarà rivisto per raggiungere l’equità orizzontale impositiva. Questa significa individuare un’unica fascia di esenzione per tutte le categorie di reddito (dipendente, autonomo e da pensione) con eventuale deducibilità forfettarizzata dei costi sostenuti per la produzione del reddito da lavoro.

Quello che la riforma fiscale vuole ottenere, come abbiamo scritto, è una equità orizzontale. Attualmente la no tax area varia in base alla fonte del reddito e abbiamo:

  • limite di 8.174 euro per redditi da lavoro dipendente;
  • limite di 8.500 euro per redditi da pensione;
  • limite di 5.500 euro per redditi da lavoro autonomo.

L’intenzione è quella di individuare un’unica fascia di esenzione uguale per tutti a prescindere dalle categorie di reddito.

Si pensa anche alla possibile riduzione dell’Ires per chi rispetti, nei due anni di imposta successivi due condizioni:

  • una somma di questo reddito sia destinata a investimenti e nuove assunzioni;
  • gli utili non siano destinati a finalità che non concernono con l’attività di impresa.

La detassazione del reddito per i lavoratori: tredicesima, straordinari e flat tax

La cosa che attualmente interessa maggiormente i lavoratori è che la riforma fiscale cambierà la tassazione dei redditi andando ad accorpare detrazioni e crediti di


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