Riforma della giustizia al via, cosa può cambiare: tutte le novità

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) La riforma della Giustizia al via da maggio, il governo interverrà per prima cosa sui reati contro la Pubblica amministrazione, poi sull’inappellabilità delle sentenze di assoluzione (insieme alla prescrizione e alle intercettazioni), fino alla separazione delle carriere dei magistrati. Un processo che a ritmi cadenzati dovrebbe concludersi entro dicembre 2023, dato che il ministro Nordio proporrà il primo pacchetto Giustizia entro il prossimo mese.

Il Guardasigilli intende risolvere le lacune nel nostro sistema giudiziario, garantendo la certezza della pena e la presunzione di innocenza. Si tratta di cardini fondamentali nel nostro ordinamento, che grazie all’intervento del ministro Nordio dovrebbero trovare una tutela più efficace. Si tratta perciò di una riforma della Giustizia piuttosto ampia, pertanto articolata in almeno 3 step. Per il momento, ovviamente, non è ancora stato deciso nulla, ma gli obbiettivi del ministro della Giustizia sono piuttosto chiari. Vediamo quindi quali novità sono in arrivo e cosa potrebbe cambiare nelle diverse tematiche toccate dalla riforma.

Limiti alla trascrizione delle intercettazioni

Negli ultimi anni si è discusso a lungo delle intercettazioni, sulle quali anche il ministro Nordio intende intervenire per assicurare il rispetto della privacy delle persone non indagate. In particolare, la proposta del Guardasigilli prevede:

  • L’impossibilità di trascrivere intercettazioni che riguardano persone terze o questioni intime;
  • la possibilità di trascrivere le intercettazioni soltanto con la prova del “reato in atto”, quindi un illecito commesso o pianificato a telefono;
  • la fissazione di un budget per ogni ufficio giudiziario compatibilmente con le finanze del Ministero.

Di conseguenza, si propone maggior tutela alla riservatezza e una significativa riduzione dei costi per questo strumento investigativo, per il quale l’Italia arriva a spendere fino a 200 milioni di euro all’anno.

Le novità riguardano esclusivamente le intercettazioni giudiziarie, che vengono gestite da un numero di elevato di persone facilitando perciò l’abuso. Il ministro Nordio ha


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