(Money.it) Ormai si parla da mesi del fatto che il canone Rai debba uscire dalla bolletta dell’energia elettrica, ma il dibattito ora verte anche sulle regole di pagamento che potrebbero cambiare e legare il costo non più al possesso di un apparecchio televisivo ma all’utenza telefonica. Si tratterebbe di un cambiamento al passo con i tempi o dell’ennesima ingiustizia per costringere a pagare l’odiato canone anche da chi oggi, non possedendo una Tv, non lo paga?
Sicuramente le nuove tecnologie permettono di vedere programmi televisivi anche attraverso il pc, il tablet e lo smartphone. E allargando la platea di coloro che contribuiscono al finanziamento del servizio pubblico, secondo il Ministero, si riuscirebbe a ridurre anche l’importo annuo dovuto. Oggi, infatti, la tassa annuale è pari a 90 euro, suddivisa in dieci mensilità da 9 euro l’una e addebitate direttamente nella bolletta dell’energia elettrica.
Detenzione apparecchi televisivi per il presupposto del canone Rai
Fino a ora il presupposto per ilpagamento del canone Rai è sempre stato legato al possesso di un apparecchio atto a ricevere programmi televisivi. Possesso, quindi, e non reale utilizzo. Il canone è
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