Lo sanno bene otto persone su dieci: gran parte del cibo destinato al cenone della Vigilia e al pranzo di Natale è diventato un avanzo, innescando un processo di riciclo che costringerà le famiglie italiane a risparmiare fino al cenone di Capodanno.
Cresce la sensibilità degli italiani allo spreco, secondo un’indagine Coldiretti/Ixe il 77% dei pasti dei prossimi giorni sarà costituito dagli avanzi delle feste
Solo il 9% delle famiglie ha dichiarato di non produrre gli avanzi, mentre “l’1% li butta direttamente nella spazzatura, il 2% ha deciso di donarli in beneficenza.
Infine, nell’11% delle famiglie, parte dei pasti preparati sono finiti nel congelatore e saranno riutilizzate nel prossimo futuro.
Durante questo pasto festivo, ognuno di noi ha trascorso in media 2,8 ore in cucina, spendendo 2,7 miliardi di dollari per arricchire i nostri banchetti con carne (inclusa la carne essiccata) e pesce, per il quale stanziamo 950 milioni di dollari, e bevande come champagne, vino, bibite e liquori, che esigevano 550 milioni; destiniamo 300 milioni per panettoni, pandori e dolci tipici della zona; altri 550 milioni sono stati spesi per ortaggi, marmellate, frutta fresca e secca, 200 milioni sono bastati per pane e pasta, 190 milioni per uova e formaggi.
Le feste pesano sui bilanci familiari, quindi la lotta allo spreco è una priorità comune
Se la tradizione impone tavole sontuose, una nuova attenzione per l’ambiente e una particolare attenzione all’etica hanno portato gli italiani a riciclare un bel po’ degli avanzi natalizi.
Coldiretti ha offerto una serie di consigli per liberarci efficacemente degli avanzi natalizi, una serie di buone pratiche che a volte ci ricordano la saggezza familiare ei consigli della nonna, ma è sempre bene ricordarli.
Il cibo, ad esempio, non va riposto in frigorifero quando è ancora caldo; una volta entrati nei nostri frigoriferi, i tupper non devono accumularsi, altrimenti sarà difficile che il freddo circoli per garantire un’efficace conservazione. Gli alimenti più deperibili vanno conservati nella parte inferiore del frigorifero; se sono tanti è più funzionale suddividerli in piccole porzioni per consumarli in quantità più gestibili.
E gli avanzi della cena di Natale che sono stati congelati?
Diverse tradizioni regionali danno la priorità a piatti diversi durante la cena di Natale, ma inevitabilmente, nella maggior parte dei casi, il loro destino è quello di diventare avanzi che vengono lavorati dal congelatore. Qual è il modo migliore per usarli?
Possono, ovviamente, essere scongelati nel microonde o cotti al vapore da una pentola, ma come spesso accade, la pratica più salutare è quella lenta: lo scongelamento in frigorifero rende più costante il passaggio da una temperatura all’altra.
Quando scongeliamo gli alimenti, è importante che vengano consumati entro 24 ore, evitando rigorosamente il ricongelamento. Allo stesso modo, avverte la Coldiretti, gli avanzi che sono stati riscaldati una volta non possono essere riscaldati di nuovo.
Se riscaldiamo le zuppe, le salse e le salse rimanenti che non sono state mangiate a Natale, le regole per una corretta lavorazione del cibo ci dicono che dovrebbero essere bollite. In generale, qualsiasi alimento in scatola dovrebbe essere portato ad una temperatura di almeno 70 gradi prima del consumo per evitare il rischio di crescita batterica. È preferibile conservare in vetro, magari in barattoli a chiusura ermetica o, se si dispone di mezzi efficaci, in una confezione sottovuoto.