Esonero contributivo al 100% per Partita Iva e professionisti che con reddito 2019 fino a 50mila euro e calo del fatturato annuo o dei corrispettivi 2020 almeno del 33%: in dirittura d’arrivo il via la procedimento ( pronto decreto attuativo e arriva anche il via libera UE).
“La Commissione ha constatato che il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. In particolare gli aiuti i) non supereranno il massimale di 225 000 € per impresa nel settore della pesca e dell’acquacoltura, 270 000 € per impresa nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli o 1,8 milioni di € per impresa in tutti gli altri settori, e ii) saranno concessi entro il 31 dicembre 2021”.
Per essere esonerati al 100% occorre anche non essere titolare di un contratto di lavoro subordinato (escluso intermittente) o pensione (esclusa invalidità).
regolarità contributiva (verificata al 31 ottobre 2021). Al momento della presentazione della domanda, non è necessario presentare documenti come il DURC che attestino la regolarità dei contributi: la verifica verrà effettuata d’ufficio. Inoltre: «la regolarità contributiva – prevista dalla legge – è assicurata anche dai versamenti effettuati entro il 31 ottobre 2021». Ciò significa che quando la verifica sarà completata, la data pertinente sarà il 31 ottobre. e per ipotesi, un contribuente presenta la domanda in settembre (è un’ipotesi, non si conoscono ancora modalità e tempistiche per le domande), e poi regolarizza successivamente la posizione contributiva, entro il 31 ottobre, ha diritto all’esonero. Resta in ogni caso fermo il recupero, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, degli importi fruiti a titolo di esonero in quanto non spettanti».
L’esonero parziale ( fino a 3.000 euro) è valido per l’intero anno 2021. Siamo in attesa dell’azione esecutiva, sono trascorsi i primi termini di pagamento. L’INPS ha previsto una proroga, (messaggio 2418/2021) fino a data da destinarsi (verrà comunicata dallo stesso istituto previdenziale). La proroga si riferisce, in particolare, alla prima rata de contributi 2021 dovuta da artigiani e commercianti iscritti alla gestione separata dell’INPS, scaduta lo scorso maggio e rinviata, e anche ai professionisti iscritti alle casse previdenziali private.