Report 05.05.2022: le borse europee in rosso

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Piazza Affari

Chiusura in  negativo  per questo giovedì.  Milano chiude con un indice FTSE MIB leggermente a ribasso, mentre Spread Btp/Bund è a 198 punti. I rendimenti delle obbligazioni infatti  continuano a salire e in Italia il Btp decennale segna 3,016%.

In rialzo anche il petrolio e il gas. In campo valute il dollaro continua a rafforzarsi contro l’euro (a 1,05) mentre la sterlina è in netto calo infatti è scesa ai minimi da quasi due anni contro il dollaro (-2,15%) a 1,23. La decisione di ieri della Fed di alzare i tassi di mezzo punto ha turbato leggermente il mercato finanziario.

Le borse del Vecchio Continente seguono la stessa sorte: (-0,6% Milano, -0,5% Francoforte, -0,4% Parigi) condotte  al ribasso dagli USA e Wall Street, che crolla dopo sole tre ore dall’apertura con il Dow Jones che perde il 2,6%, l’S&P il 3,3% e il Nasdaq il 4,4%. A mandare al ribasso i listini europei sono anche le ultime news provenienti  della Bank of England. Questa banca, oltre aver alzato i tassi di interesse di 25 punti base all’1% dallo 0,75%, ha anche predetto che l’inflazione del Regno Unito toccherà il 10% nel 2022. Notizia che ha destabilizzato perché il dato è cinque volte superiore al target del 2%.
Allarme lanciato dagli economisti anche sul potere d’acquisto delle famiglie che diminuirà dell’1,75% e il PIL  calerà dello 0,25% nel 2023.

Protagonista delle materie prime ancora il petrolio con il Brent a 111 dollari al barile (+1%) e il Wti a 108 dollari (+0,87%). In aumento anche il gas che nel vecchio Continente ha un rincari del 2,86% a 106 euro a megawattora.
Intanto notizie dall’Opec che conferma la decisione inerente  l’aumento graduale della produzione intrapresa nel 2021 e di conseguenza incrementerà il livello di estrazioni di 432 mila barili al giorno a partire da giugno.
Sul tema embargo del petrolio UE e sanzioni contro Mosca, frena il Giappone che inizialmente aveva manifestato la possibilità di aderire. La terra d’Oriente a causa delle risorse già limitate a disposione del Paese si sofferma sull’argomento senza dare la sua adesione.

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