Rendimento obbligazioni: attenzione al tranello

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Economia

(BorsaeFinanza.it) Quest’anno si parla tanto di obbligazioni e se ne parla bene. Anche l’anno scorso se ne è parlato molto, ma per motivi ben diversi. Il forte e rapido rialzo dei tassi di interesse operato dalla Fed e dalla BCE per contrastare l’inflazione ha provocato, nel 2022, il crollo dei prezzi. I rendimenti offerti, che per i bond si muovono in maniera opposta rispetto alle quotazioni, sono invece saliti a livelli che hanno fatto brillare gli occhi a molti risparmiatori. Tuttavia non bisogna farsi trarre in inganno e fare un confronto tra rendimento nominale e rendimento reale.

Per Giancarlo Fonseca, responsabile per l’Italia di Lombard Odier Investment Managers, intervistato da Borsa&Finanza, è positivo che l’asset class obbligazionaria “sia tornata a essere una asset class da mettere nei portafogli per fare diversificazione e bilanciamento dei rischi”. Tuttavia non bisogna esagerare e basare il rendimento di un portafoglio solo sui bond visto che in termini reali le azioni sanno fare ancora meglio.

Rendimento obbligazioni vs rendimento azioni

Giancarlo Fonseca, responsabile per l’Italia di Lombard Odier Investment Managers Per costruire un portafoglio equilibrato nello scenario attuale e prospettico non è quindi sufficiente diversificare in obbligazioni. Il rendimento delle obbligazioni è interessante in termini nominali – si pensi per esempio al 4% (lordo) offerto in questi giorni dal Btp decennale – ma in termini reali si riduce a zero o diventa negativo. L’inflazione, infatti, è ancora a livelli elevati (in Italia al 6,4% tendenziale nel mese di giugno).

“L’azionario è stata l’asset class che ha premiato di più gli investitori – ha proseguito Fonseca -. L’Msci World nei primi sei mesi dell’anno ha guadagnato il 14%. Con un’inflazione che viaggia ancora su livelli tra il 5% e il 7%, il mercato azionario ha generato rendimenti reali positivi e ha protetto gli investitori dall’inflazione. Non so quanto questo sia percepito dagli investitori retail che non sono abituati a ragionare in termini reali”.

Ma fino a quando il mercato azionario sarà in grado di offrire queste soddisfazioni, considerando lo scenario di rallentamento delle economie e il rischio di recessione che molti analisti paventano per il 2024? “Noi pensiamo che l’azionario continuerà a fare bene il suo lavoro anche nella seconda parte dell’anno ed è


© Borsa e Finanza

Leggi l’articolo completo su Borsa e Finanza

Condividi questo articolo
Exit mobile version