(Money.it) Sabato 22 aprile è iniziata la raccolta firme per i nuovi referendum abrogativi su due temi caldi dell’attualità nazionale: la sanità privata e l’invio di armi all’Ucraina.
I comitati che hanno lanciato la campagna referendaria sono «Ripudia la guerra» e «Generazioni future» e i tre quesiti proposti, pubblicati in Gazzetta Ufficiale a marzo, riassumono posizioni di contrarietà all’inclusione di strutture private in alcuni piani sanitari territoriali e all’invio di forniture belliche a Kiev da parte dell’Italia.
Quest’ultima proposta in particolare vorrebbe un intervento di modifica sulla legge che permette al Governo di deliberare in materia di export bellico con il supporto del Parlamento. Ecco di cosa si tratta.
Cosa contengono i quesiti referendari
Il 3 marzo scorso in Gazzetta sono state pubblicate due richieste di referendum abrogativo a nome del “Comitato referendario Generazioni future”.
La prima mira all’abrogazione di una parte di un decreto-legge contenente la proroga fino a fine 2023 dell’autorizzazione «alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari» all’Ucraina. In particolare ad essere contestata è la modalità con cui l’Italia può decidere di esportare materiale militare nelle zone di guerra. Uno dei quesiti quindi chiede l’abrogazione di una parte (art.1, comma 6, lettera a) della legge del 1990 sul
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