(Money.it) Con il Decreto Lavoro il Governo dirà definitivamente addio al Reddito di Cittadinanza che sarà sostituito da due strumenti alternativi. Uno, l’assegno di inclusione partirà dal primo gennaio 2024, come misura di contrasto alla povertà. L’altro, lo strumento di attivazione prenderà forma il primo settembre 2023 come misura di avviamento al lavoro in cui la formazione diventerà vincolante.
Oltre a questa novità, con il Decreto Lavoro l’esecutivo reintroduce anche la norma che puniva i cosiddetti furbetti del Reddito, ovvero coloro che percepivano il sussidio pur non avendone diritto spacciando una povertà «fittizia». Quando lo scorso dicembre l’esecutivo in legge di Bilancio ha cancellato frettolosamente il Reddito, ha abrogato anche l’obbligo di esercitare l’azione penale per i furbetti. Un errore grave che ha spianato la strada all’impunità di coloro che si sono appropriati del sussidio senza averne i requisiti. Ora, dopo 4 mesi, la norma viene ripristinata ma ormai il danno è stato fatto e le conseguenze irreparabili.
Ritornano le sanzioni per i furbetti del Reddito di Citt
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