Reddito di Cittadinanza, riforma bocciata: “Farà un sacco di danni”, dicono gli economisti

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) Il governo Meloni è iniziato con una promessa: eliminare il Reddito di Cittadinanza. Dopo mesi di lavoro, e passando attraverso una modifica significativa del RdC, si è giunti finalmente alla Misura di inclusione attiva, meglio nota come Mia. Non è un nuovo Reddito di Cittadinanza perché cambia tutto, dai requisiti agli importi.

Mia è stata presentata come una misura in grado di rispondere e risolvere i problemi del Reddito di Cittadinanza, ma secondo gli esperti la Misura di inclusione attiva non risolve proprio nulla, anzi. Secondo il professore di Politica Economica del Dipartimento di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, la nuova misura accentuerà le problematicità non solo del RdC, ma in generale della condizione di povertà.

Baldini non è l’unico a criticare Mia. Insieme a Cristiano Gori, docente di Politica Sociale all’Università di Trento, hanno realizzato il rapporto Caritas sul Reddito di Cittadinanza. Nel rapporto criticano il sistema perché questo sfugge a chi è davvero in condizioni di povertà e avrebbe bisogno di supporto. Anche la riforma Mia ha gli stessi problemi alla basa, se non di più.

Ecco cosa dicono gli esperti di economia e di politiche economiche di contrasto alla povertà sulla riforma del Reddito di Cittadinanza e perché hanno bocciato la Misura di inclusione attiva (Mia).

Mia non migliora il Reddito di Cittadinanza: il problema degli “occupabili”

L’Espresso ha intervistato i professori Gori e Baldini per avere un commento sul nuovo sistema di sostegno alla povertà chiamato “Mia”, ovvero Misura di inclusione attiva. Cristiano Gori è stato il più caustico sulla misura, sottolineando come questa farà un sacco di danni. Il motivo è che la riforma ha scelto di continuare a definir


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