(Money.it) Come noto, il governo Meloni ha iniziato a lavorare alla misura che prenderà il posto del Reddito di cittadinanza a partire dal settembre prossimo. Si dovrebbe chiamare Misura d’inclusione attiva e – seppur con qualche differenza – sarà piuttosto simile all’attuale Rdc visto che prevede sia un sostegno economico che un percorso di politica attiva finalizzato alla ricerca di un impiego.
Al momento disponiamo solamente di una bozza della Misura d’inclusione attiva che – come spiegato da fonti interne all’Esecutivo – sarà sicuramente oggetto di modifiche. Ebbene, nella lettura della bozza abbiamo notato una mancanza che potrebbe rappresentare un autogol per il governo Meloni: così com’è scritto oggi, infatti, il provvedimento comprende tra i beneficiari della nuova Mia anche i furbetti del Reddito di cittadinanza, ossia coloro ai quali la misura è stata tolta a seguito di un controllo che ne ha accertato la violazione degli obblighi o dei requisiti previsti dalla normativa.
Se il governo non vuole ripetere l’errore fatto con la legge di Bilancio 2023 – quando abrogando gli articoli del decreto n. 4/2019 che riferiscono al Reddito di cittadinanza ne è venuta meno anche la parte riferita alle sanzioni, generando un vero e proprio caos all’interno dei tribunali italiani – deve prestare particolare attenzione al passaggio alla nuova misura mantenendo quelle regole che impediscono ai furbetti di accedere nuovamente agli aiuti di Stato.
Cosa prevede la legge per i furbetti
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