Recessione e taglio tassi, se ne riparla nel 2024

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Finanza ed economia

(BorsaeFinanza.it) Arriva o no questa recessione? Prevista per il secondo trimestre del 2023, poi rimandata alla seconda metà dell’anno, ora le attese si stanno spostando sul 2024, così come le stime sul primo taglio dei tassi di interesse da parte delle Banche centrali (Fed o BCE che sia). La recessione tecnica della Germania, appena sensibile e non accompagnata da una riduzione dell’occupazione, non conta.

Perché ormai è chiaro, solo quando le Banche centrali vedranno un raffreddamento del mercato del lavoro opereranno la svolta di politica monetaria, un altro “Waiting for Godot” dei mercati nel 2023.

La strada che porta alla recessione

La strada che porterà al taglio dei tassi di interesse da parte delle Banche centrali è lastricata di un rallentamento progressivo dell’economia. Dopo aver sorpreso nella prima parte del 2023 per la sua forza, alcune delle condizioni che hanno contribuito a sostenerla stanno venendo meno.

Maria Paola Toschi, global market strategist di J.P. Morgan AM Maria Paola Toschi, global market strategist di J.P. Morgan AM, durante la presentazione dello scenario per il secondo semestre dell’anno dell’asset manager, ha indicato alcuni fattori che evidenziano la strada in discesa intrapresa dall’economia:

  • Segnali di cedimento emersi dai Pmi, in particolare sul manifatturiero dove gli indici sono sotto quota 50;
  • Inasprimento delle condizioni finanziarie legato alle manovre restrittive delle Banche centrali ma anche alla mini-crisi delle banche regionali negli USA;
  • Normalizzazione dei tassi di partecipazione al mercato del lavoro che dovrebbero ridurre la carenza di manodopera registratasi dopo la pandemia in un momento di forte ripresa dei consumi.

In questo scenario di moderazione economica che scandirà il secondo semestre dell’anno, l’inflazione proseguirà la sua discesa lenta. Il dato statunitense pubblicato mercoledì è stato ben accolto dai mercati finanziari ma è alla dinamica dei prezzi al consumo core che la Fed guarda con maggiore attenzione. Quest’ultima rimane ancora più elevata dell’inflazione headline. Secondo le elaborazioni effettuate dagli analisti di J.P. Morgan, nel quarto trimestre dell’anno i prezzi al consumo dovrebbero attestarsi intorno al 3% negli Stati Uniti e in Europa e ancora sopra il 4% in Gran Bretagna.

Le aspettati


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