(Money.it) Tra i vari accordi di collaborazione che intercorrono tra i presidenti di Russia e Cina, Putin e Xi, ve n’è uno che riguarda l’energia nucleare. In particolare, i cosiddetti reattori autofertilizzanti o a neutroni veloci. Nella gran parte dei reattori nucleari i neutroni (i «semini» contenuti nel nucleo dell’atomo) svolgono il ruolo di “proiettili”, che rompono il nucleo dell’atomo di uranio, producendo nuclei più leggeri e liberando una massa, che viene convertita in energia. È questa la fissione.
Il neutrone è una particella neutra che ha il vantaggio di poter penetrare negli atomi e nei nuclei senza dover subire la repulsione elettrica. Nella fissione nucleare si usa prevalentemente l’uranio: un nucleo di uranio ha 143 neutroni, in una tonnellata ne troviamo 7 Kg nel caso dell’uranio 235. L’altro tipo di uranio, chiamato naturale (il 238) possiede tre neutroni in più e in una tonnellata ne troviamo 993 Kg.
I reattori autofertilizzanti detti anche a neutroni veloci usano l’104, che è “un nucleo fertile”. Si chiamano autofertilizzanti perché utilizzano materiale fertile (uranio 238) producendo più materiale fissile (plutonio 239), idoneo per la costruzione di bombe nucleari. Usano come refrigerante metallo sodio liquido che non rallenta i neutroni come l’acqua o il
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