Ravenna: bisogna sostenere il massimo sforzo per lo sviluppo delle rinnovabili

Di Alessio Perini 2 minuti di lettura
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Al centro del dibattito del convegno OMC 2023 – Med Energy Conference&Exibition, che si è svolto a Ravenna, la necessità di avere non scelte ideologiche ma progetti concreti quando si parla delle  energie rinnovabili

Dirette le parole di Giuseppe Ricci, Presidente di Confindustria Energia,  intervenuto oggi al Meeting OMC 2023 – Med Energy Conference&Exibition, che si è svolto nel  capoluogo dell’omonima provincia in Emilia-Romagna: “Non servono scelte ideologiche ma progetti concreti per una transizione giusta e socialmente sostenibile. La transizione energetica e la decarbonizzazione devono essere un percorso da condurre in modo giusto e sostenibile Quando noi parliamo di sostenibilità parliamo di sostenibilità integrata, che sia ambientale ma anche economica e sociale. Le aziende devono potersi riconvertire e sviluppare i nuovi modelli energetici ma devono poterlo fare mantenendo competenze, occupazione e infrastrutture. Questo significa che da una parte bisogna sostenere il massimo sforzo per lo sviluppo delle rinnovabili e dall’altra affiancare diverse soluzioni low carbon, in un mix di soluzioni che faciliterà il raggiungimento degli obiettivi ambientali”.

Già Aurelio Regina delegato di Confindustria per l’energia durante l’audizione in commissione Industria al Senato Sicurezza sugli approvvigionamenti e i prezzi dell’energia accessibili aveva detto: “La Commissione Ue ha presentato il piano Repower Eu in cui prevale un indirizzo strutturale in cui le rinnovabili e l’efficienza energetica sono la risposta prioritaria alla situazione emergenziale. Da qui emerge che la sostituzione dei circa 155 miliardi di mc di gas che l’Europa importa dalla Russia dovrebbe essere risolta con una sostituzione di circa 50 mld di mc di approvvigionamenti alternativi con maggiore efficienza, con rinnovabili e interventi di riduzione dei consumi con riduzione delle temperature. Nonostante gli sforzi i diversi stati membri stanno reagendo con velocità e prezzi differenti. Registriamo nei primi 5 mesi del 2022 prezzi in Germania di 178 euro a MW contro i 244 dell’Italia e un differenziale del 37% il massimo mai registrato nella storia nonostante la quota di rinnovabili in Italia superi stabilmente il 35%”

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