(Money.it) Nei ragionamenti sulla riforma delle pensioni rientra prepotentemente l’estensione di Quota 41, vero e proprio obiettivo del governo di Centrodestra che vorrebbe attuarla entro la fine della legislatura. D’altronde, è con l’estensione di Quota 41 che di fatto si potrà dire di aver superato la legge Fornero, intenzione più volte manifestata specialmente dalla Lega.
Ma cos’è Quota 41 e perché si punta alla sua estensione? Per rispondere a questa domanda bisogna partire da come funziona oggi il sistema previdenziale italiano: ci sono perlopiù due strade di accesso, ossia la pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 anni di contributi) e la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi, un anno in meno per le donne), come appunto definito dalla legge Fornero del 2011. Ci sono poi delle opzioni riservate ad alcune specifiche categorie, come le opzioni contributive della pensione di vecchiaia (71 anni di età e 5 anni di contributi) e della pensione anticipata (64 anni di età, 20 anni di contributi e un assegno pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale), e appunto Quota 41 per i lavoratori precoci con cui andare in pensione con 41 anni di contributi e indipendentemente dall’età anagrafica.
Quota 41, quindi, consente di smettere di lavorare con qualche mese di anticipo rispetto a quanto stabilito dalla pensione di vecchiaia. Tuttavia oggi è riservata a una platea ristretta di lavoratori in quanto, come vedremo meglio di seguito, per andare in pensione con 41 anni di contributi bisogna soddisfare dei requisiti molto specifici.
Per questo motivo si sta ragionando sulla sua estensione: consentendo a tutti di accedere a Quota 41, infatti, la pensione anticipata non avrebbe più senso di esistere e quindi almeno uno dei due “pilastri” della legge Fornero verrebbe superato.
Ma andiamo con ordine, partendo da chi già oggi può ricorrere a questa opzione e cosa può cambiare se il governo dovesse riuscire a estenderne l’accesso a tutti i lavoratori (e quanto costerebbe).
Quota 41 oggi: come funziona?
Quota 41 è una forma di pensione anticipata oggi riservata solamente ad alcune categorie di lavoratori svantaggiati. Nel dettaglio, questi possono andare in pensione indipendentemente dall’età anagrafica una volta maturati 41 anni di contributi, requisito valido sia per donne che per uomini.
Specialmente quest’ultimi sono avvantaggiati da Quota 41 dal momento che per loro il requisito contributivo per la pensione anticipata è di 42 anni e 10 mesi; usufruendo di questa forma per il pensionamento anticipato, quindi, riescono ad andare in pensione quasi due anni prima.
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