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Una delle situazioni che possono condizionare il valore di mercato di un’azione dopo un’operazione di IPO è il cosiddetto quiet period che viene imposto dalla Securities and Exchange Commission. Questo periodo di tempo è visto spesso in maniera negativa dagli investitori, in quanto non permette di avere una chiara definizione di come gli opinionisti vedono una società che è appena diventata pubblica. Cerchiamo quindi di capirne di più, scendendo nei dettagli e scoprendo tutto quello che c’è da sapere sul periodo di quiete.
IPO: cos’è e come funziona
Prima di addentrarci nell’argomento del quiet period è bene eseguire un ripasso di cosa sia un’offerta pubblica di acquisto e del suo funzionamento. L’IPO è l’acronimo di Initial Pubblic Offering e si ha quando una società offre al pubblico le proprie azioni tramite una quotazione in Borsa. L’offerta avviene attraverso una:
- OPS (Offerta Pubblica di Sottoscrizione), con cui l’azienda emette nuove azioni sul mercato che dovranno essere sottoscritte dagli investitori. Quindi vi è un vero e proprio aumento di capitale;
- OPV (Offerta Pubblica di Vendita), per effetto della quale l’emittente cede una parte delle proprie azioni sul mercato. Dunque non si ha un aumento di capitale ma solo un passaggio di proprietà di azioni esistenti;
- OPVS (Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione), che è un mix tra OPS e OPV.
Il collocamento di azioni avviene principalmente con il metodo del book building, dove si determina una forchetta di prezzo in cui potrebbero essere scambiati i titoli sul mercato. In sostanza, quando una società decide di diventare pubblica, si rivolge a intermediari che si occupano del collocamento, sponsorizzando e promuovendo l’IPO. Nella gran parte dei casi sono anche investitori diretti. Questi stabiliscono una fascia di prezzo da proporre agli acquirenti, effettuando una valutazione della società sulla base di alcune metodologie come l’attualizzazione dei flussi di cassa e dei redditi futuri o il sistema dei multipli di mercato.
Quando la valutazione è terminata, viene pubblicato il prospetto informativo con tutto quello che serve conoscere sull’offerta e sulla società dal punto di vista patrimoniale, finanziario e reddituale, anche in prospettiva. Solo a quel punto si può determinare il prezzo finale da proporre il primo giorno di negoziazione in Borsa, che è frutto della domanda di sottoscrizione.
Quiet period IPO: definizione e funzionamento
Il Quiet Period di un’IPO è una regola in vigore dagli anni ’30 e rappresenta un lasso di tempo stabilito dalla SEC in cui è fatto divieto ai team di gestione e agli intermediari che hanno promosso l’offerta di effettuare previsioni o esprimere opinioni sul valore dell’azienda. Quindi, rispetto alle informazioni che già si conoscono sulla società, non possono esserne divulgate di ulteriori, né è possibile condividere altre valutazioni. Nelle IPO, il quiet period va da quando la società presenta i documenti di registrazione presso il regolatore americano fino ai 40 giorni successivi all’inizio della negoziazione in Borsa.
C’è da precisare che il periodo vale per gli analisti impiegati dai sottoscrittori di gestione dell’offerta. Per quelli impiegati da altri sottoscrittori che partecipano all’IPO, il silenzio è limitato a 25 giorni. Il JOBS Act statunitense ha eliminato i periodi di silenzio per la categoria delle società emergenti in crescita, ossia che hanno avuto nell’ultimo anno fiscale entrate per meno di 1 miliardo di dollari, consentendo agli analisti di pubblicare rapporti anche entro 25 giorni dall’IPO. Per le società che sono già quotate, il periodo di quiete è riferito alle quattro settimane antecedenti alla chiusura di un trimestre economico.
Quiet period IPO: motivazioni
Il motivo che sta dietro il quiet period nelle IPO americane riguarda il fatto di voler evita
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