La fascite plantare è un’infiammazione o una crescita anomala della fascia, ad es. una struttura di tessuto connettivo fibroso costituita da collagene, la cui funzione è quella di collegare tra loro i muscoli, fornendo loro protezione e sostegno.
Esistono quattro tipi: fascite plantare, fascite eosinofila, fascite necrotizzante e fascite monocitica.
Le cause variano a seconda del tipo di fascite. La fascite plantare è causata da uno strappo o un accorciamento della fascia plantare e dei muscoli del polpaccio associati a uno stile di vita sedentario, piedi piatti, scarpe scomode (tacchi alti), sovrappeso o esercizio fisico non corretto.
La causa della fascite eosinofila, che è caratterizzata da infiammazione dolorosa e gonfiore degli arti superiori e inferiori, è ancora sconosciuta. Al contrario, la fascite necrotizzante è causata da infezioni batteriche che infettano i tessuti sottocutanei, danneggiandoli fino alla morte (necrosi) se non trattati tempestivamente. Invece, la fascite monocitica è associata a una sindrome autoinfiammatoria cronica molto rara chiamata TRAPS, che è caratterizzata da febbre intermittente.
La fascite plantare, come già accennato, è una patologia che colpisce la fascia plantare, cioè una fascia di tessuto connettivo fibroso che parte dal tallone e si estende per tutta la pianta del piede. Questa è una delle cause più comuni di dolore al tallone.
Il dolore di solito si manifesta al mattino quando ci si alza dal letto e dopo i primi movimenti tende a diminuire, per poi riaccendersi dopo una seduta prolungata.
Quali sono i sintomi della fascite plantare?
I sintomi più comuni:
Dolore al tallone (a volte si estende al centro del piede).
Dolore dopo un lungo riposo.
Dolore dopo l’esercizio.
A volte una sensazione di bruciore o formicolio.
Questo problema differisce da altre patologie (tendinopatie, distorsioni) in quanto si manifesta gradualmente, inizia quando si appoggia il piede al mattino, subito dopo il risveglio, e provoca un forte dolore al tallone.
La fascite plantare colpisce più comunemente i pazienti di età compresa tra 40 e 60 anni, in particolare le donne (p. es., durante la gravidanza, quelle con diabete, obesità o piedi piatti).
Quanto durano i sintomi e cosa fare se il dolore non scompare
Un paziente affetto da fascite plantare deve subito tener conto della lunga durata della sua malattia.
Il dolore più o meno intenso di solito scompare dopo 7-8 mesi per scomparire del tutto. Trattandosi di una patologia strettamente meccanica, il possibile trattamento sarebbe quello di alleviare o eliminare le tensioni della fascia plantare.
Pertanto, sarà anche puramente meccanico e consisterà nel rilascio del cordone fasciale. Ciò può essere ottenuto in modo selettivo indossando scarpe con un tacco comodo da tre a quattro centimetri, anche da uomo. indeformabile e quindi mantiene il suo spessore sotto il peso del corpo all’interno della scarpa.