Quattordicesima 2023: a chi spetta, quando arriva e come calcolare l’importo in busta paga

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) Con l’arrivo dell’estate è tempo di pagamento della quattordicesima in busta paga per molti – ma non tutti – lavoratori dipendenti. A differenza della tredicesima, garantita dalla legge, la quattordicesima mensilità spetta solamente ad alcuni lavoratori, ossia a quelli impiegati nei settori in cui è espressamente prevista dal contratto collettivo di riferimento.

Ad esempio, non hanno diritto alla quattordicesima – solitamente pagata tra giugno e luglio a seconda delle tempistiche indicate nel contratto – i dipendenti pubblici, mentre spetta ai lavoratori del commercio come pure per chi è impiegato nella ristorazione.

Per il resto non ci sono molte differenze rispetto alla tredicesima: ad esempio, in entrambi i casi si tratta di retribuzioni differite che maturano nel periodo in cui il lavoratore effettua la propria prestazione salvo beneficiarne, in un’unica soluzione, in un secondo momento. Il calcolo della quattordicesima, quindi, segue le stesse regole di quelle della tredicesima (ma come vedremo di seguito prendono come riferimento due periodi differenti).

Dopo aver anticipato alcuni aspetti della quattordicesima mensilità in busta paga ne possiamo approfondire i dettagli, rispondendo ad alcune delle domande più comuni sul tema: dalle date di pagamento ai settori in cui spetta, fino alle regole per calcolarne l’importo così da farsi un’idea di quanto spetta.

Chi ha diritto alla quattordicesima in busta paga

Solitamente la quattordicesima mensilità viene definita “gratifica feriale”, laddove la tredicesima è la “gratifica natalizia”; tuttavia non sono propriamente la stessa cosa. Come visto sopra, infatti, la quattordicesima è sì una retribuzione aggiuntiva simile alla tredicesima, ma a differenza di quest’ultima non è riconosciuta a tutti.

Intanto è bene sottolineare che non ne hanno diritto i dipendenti pubblici, in quanto si tratta di un’esclusiva di alcuni contratti del settore privato.

Va detto che, come spiegato da Claudio Lucifora, consigliere del Cnel, in Italia oggi ci sono 985 diversi contratti collettivi. È molto complicato quindi rispondere per ciascuno, ma possiamo vedere cosa prevedono i più importanti.

Ad esempio, sappiamo con certezza che la quattordicesima spetta ai contrattualizzati con:

  • Ccnl terziario, commercio e turismo;
  • Ccnl alimentare;
  • Ccnl chimica;
  • Ccnl pulizie e multiservizi;
  • Ccnl autotrasporti e logistica.

C’è la quattordicesima anche nel Ccnl per operai agricoli e florovivaisti, come pure per i lavoratori assunti con contratto farmacie private, i dipendenti di Poste italiane e per gli addetti alla vigilanza privata e servizi fiduciari. Altri contratti che prevedono la quattordicesima sono il Ccnl della mobilità (area contrattuale attività ferroviarie) e il contratto edile, ma quest’ultimo solamente per gli impiegati.

Non ne hanno diritto invece i lavoratori domestici, come ad esempio colf e badanti, i metalmeccanici, i bancari e i lavoratori del tessile. Va detto, però, che nei settori dove non è riconosciuta spesso la quattordicesima è sostituita da beni di produzione.

Per sapere se spetta o meno la quattordicesima, quindi, è importante iniziare dal capire qual è il proprio contratto collettivo di riferimento. A questo punto effettuare un controllo non sarà complicato. Tuttavia, è bene sottolineare che la quattordicesima può essere corrisposta, anche se non prevista dal Ccnl, qualora esista un accordo con il dipendente sulla base del contratto individuale. È comunque piuttosto raro che si verifichi una situazione di questo tipo.

Al contrario qualora lo preveda il contratto collettivo di categoria il datore di lavoro non può non corrispondere la quattordicesima, neanche se c’è un accordo scritto con il lavoratore.

Come si calcola l’importo


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