Quarantena senza indennità nè stipendio

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Il covid e le ripercussioni in busta paga

La richiesta, rivolta al Ministro del Lavoro Andrea Orlando, è di intervenire per chiarire la situazione e spiegare ai datori di lavoro se si dovranno retribuire di tasca propria le giornate di assenza obbligata per provvedimento ASL o se, peggio ancora, si dovranno lasciare a casa i lavoratori senza stipendio e senza indennità INPS.

Intervengono anche i sindacati che hanno scritto al ministro Orlando e al Ministro dell’Economia Daniele Franco, segnalando che la mancata equiparazione alla malattia dei periodi in quarantena o sorveglianza fiduciaria pone interrogativi su come tutelare i lavoratori assicurando loro una copertura retributiva e contributiva. Niente indennità di malattia INPS per le assenze dal lavoro dovute ad un obbligo di isolamento fiduciario per contatto con un positivo al Covid: per i lavoratori, secondo le stime Unimpresa, si tratta di un potenziale danno economico che può arrivare fino a 700 euro per 10 giorni di assenza e 1.000 euro per 15 giorni. La segnalazione nasce dal recente provvedimento di prassi INPS che ufficializza la mancanza di risorse (non è stato rifinanziato il relativo Fondo) per il pagamento dei trattamenti in oggetto.

Il Governo, in realtà, sul lato quarantena e isolamento fiduciario, ha disposto la riduzione dei giorni di assenza obbligata (7 giorni per chi ha completato da almeno 14 giorni il ciclo vaccinale) ed in alcuni casi ne ha previsto anche l’abolizione (soggetti a basso rischio di cui alla Circolare del Ministero della Salute dell’11 agosto), senza tuttavia chiarire quale sia il trattamento economico previsto o le tutele previdenziali nei giorni di isolamento fiduciario. Le aziende si troveranno a dover gestire in autonomia una situazione complessa: gestire l’assenza di personale e provvedere ad una copertura retributiva qualora non scattino in alternativa giorni di ferie o sospensione dal lavoro. Il problema riguarda soprattutto i lavoratori fragili, coperti solo fino a giugno 2021 e poi tutelati solo con il diritto allo smart working ma non alla malattia (se si assentano, dunque, scatta anche il computo dei giorni di assenza ai fini del periodo di comporto).

Condividi questo articolo
Exit mobile version