Quanto spetta in caso di infortunio sul lavoro?

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
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(Money.it) Una delle tutele previste a favore del lavoratore dipendente scatta a seguito di un infortunio sul lavoro, tale da impedire – temporaneamente – di poter svolgere le mansioni per cui è stato assunto. Questi infatti sarà comunque protetto sul piano economico perché riceverà lo stipendio o un’indennità sostitutiva, ovviamente dopo aver avvisato il datore di lavoro e rendendogli noto il certificato medico che attesta la condizione di salute post infortunio. A sua volta sarà poi il capo a far pervenire all’Inail l’appena menzionata documentazione, entro i due giorni posteriori.

C’è chi potrebbe chiedersi come funziona, nello specifico, la copertura economica in ipotesi di infortunio sul lavoro, ovvero più di un lavoratore potrebbe non limitarsi a verificare l’accredito della retribuzione e indennità Inail, ma vorrebbe saperne di più sulla quantificazione della cifra spettante se infortunati. Ci sono infatti regole ben precise, che occorre sapere per capire il meccanismo della tutela economica Inail causa infortunio sul lavoro. Cerchiamo allora di fare chiarezza a riguardo e vediamo assieme i principali aspetti in materia.

Infortunio sul lavoro: che cos’è in breve

Ricordiamo subito che l’infortunio sul lavoro ricorre in tutti i casi in cui il lavoratore si fa male mentre lavora, ad es. mentre usa un macchinario pericoloso oppure quanto scivola dal muletto o ancora scivola su una macchia d’olio in fabbrica.

Per la legge vigente, l’infortunio sul lavoro è da intendersi come un evento violento e improvviso verificatosi durante il lavoro e che implica l’inabilità temporanea o assoluta di lavorare. Chiaramente si tratta di una situazione che si distingue dalla malattia professionale e dalla malattia ordinaria.

Vero è che oggi all’infortunio sul lavoro è assimilato il cd. infortunio in itinere, ovvero quello verificatosi lungo il tragitto per andare in ufficio o per tornare alla propria abitazione dopo aver finito il turno.

Riconoscimento dell’infortunio da parte di Inail

Per essere tutelati pienamente come infortunati l’incidente deve essere riconosciuto dall’Inail, e la cosa di solito succede se dura almeno tre giorni. Perciò possiamo affermare che raramente l’istituto nega la tutela e rigetta la domanda del lavoratore, anche nel caso in cui l’infortunio si sia verificato per imprudenza o negligenza. In linea di massima ciò vuol dire che, pur infortunato e magari un po’ malconcio per quanto successo, il lavoratore potrà comunque contare sullo stipendio o indennità – di cui tra poco diremo.

Il lavoratore infortunato – subito dopo l’incidente – potrà rivolgersi al medico dell’azienda, se presente sul luogo di lavoro, oppure al pronto soccorso o, ancora, al proprio medico curante. Dopo aver spiegato come e dove è avvenuto il fatto, il medico rilascerà il certificato medico nel quale saranno indicati la diagnosi e il numero dei giorni di inabilità temporanea assoluta al lavoro.

Chiaramente però, dopo la inevitabile visita medica, l’immediato passo successivo sarà quello di avvisare il capo, perché questi di seguito informi l’Inail.

Comunicazione dell’infortunio: alcuni chiarimenti

Abbiamo appena detto che chi rimane infortunato al lavoro deve avvertire il datore, e questo è un dettaglio molto importante: dimenticarsi di farlo infatti farà rischiare di perdere lo stipendio per i giorni anteriori a quello nel quale è stata fatta la comunicazione. E il datore – lo ribadiamo – sarà tenuto a denunciare l’infortunio all’istituto nazionale per


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