(Money.it) Le nuove regole per le concessioni balneari non sono ancora entrate in vigore. Il settore, dopo la proroga, si dovrebbe sbloccherà a partire dalla fine di dicembre 2024. Chi aspetta di investire in questo settore può iniziare a ragionare sui costi e gli investimenti da fare.
La prima spesa è proprio la concessione balneare. Oltre a tutti i criteri da rispettare, c’è ovviamente il costo fisso della concessione balneare. Un canone che non scende al di sotto dei 2.500 euro annui.
Quella del canone fisso non è l’unica spesa che un concessionario deve affrontare, ci sono anche altri servizi fuori e dentro la stagione che vanno garantiti. Spesso si pensa che la pulizia della spiaggia, soprattutto in inverno, sia a carico del Comune o dello Stato. No, la pulizia delle rifiuti che arrivano dal mare, per esempio, è a carico del gestore dello stabilimento.
E sui guadagni? Altri miti da sfatare, per quanto se ben posizionati gli stabilimenti sono un vera fonte di guadagno, per molte altre località (quelle meno turistiche) il rapporto spese/guadagni è decisamente più basso.
Scopriamo tutti i dettagli sulla gestione di uno stabilimento balneare: costi, spese fissa e variabile, ma anche i guadagni.
Cos’è e quanto costa la concessione balneare?
La prima spesa da affrontare se si vuole ragionare su un investimento nel settore turistico balneare è il canone annuo.
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