(Money.it) L’eredità comprende i beni e i crediti del defunto, ma anche i suoi debiti. Debiti che ricadono sugli eredi in proporzione della loro quota ereditaria e che dovranno essere pagati, a meno che siano già caduti in prescrizione o si prescrivano nel frattempo che sono passati agli eredi. Nel primo caso, i debiti non sono mai stati trasmessi perché prescritti ed è importante che gli eredi lo sappiano perché non sono tenuti a risponderne, così come non sarebbe stato tenuto il defunto.
Nel secondo caso, gli eredi hanno ricevuto i debiti insieme al resto dell’eredità ma il creditore non ha esercitato il suo diritto in tempo utile e così si è prescritto. È molto importante conoscere le tempistiche di prescrizione, perché fino a questo momento gli eredi sono considerati debitori a tutti gli effetti e il creditore può aggredire il loro patrimonio (solo quello ricevuto con l’eredità in caso di accettazione con beneficio d’inventario). Ecco quando vanno in prescrizione i debiti ereditari.
Come calcolare la prescrizione dei debiti ereditari
La prescrizione relativa ai debiti si calcola a partire dalla data in cui è sorto il debito stesso, ossia dalla nascita dell’obbligazione che ha permesso l’esistenza di un diritto di credito in capo al creditore. La morte del debitore non è di per sé un atto rilevante per il debito, in quanto non lo estingue – proprio perché può ricadere sugli eredi – e non influisce in alcun modo sulle tempistiche di prescrizione.
Difatti, la prescrizione dei debiti ereditari deve essere calcolata a partire dal giorno in cui il defunto era tenuto al pagamento o dall’ultimo atto interruttivo della prescrizione, anche se ricevuto dal defunto stesso. In questo modo, i termini di prescrizione rilevanti per gli eredi possono anche essere molto brevi.
Ai fini della prescrizione è però importante verificare che non siano intervenuti degli atti interruttivi, come solleciti di pagamento, diffide o mes
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