(Money.it) Potrà sembrare strano, ma ci sono delle situazioni in cui non siamo tenuti a pagare prima di uscire dal ristorante in cui abbiamo appena consumato un pasto.
Saldare il conto è la norma, anzi è obbligo di legge, ma in casi particolari il cliente non è tenuto ad adempiere a questo dovere nei confronti dell’esercente.
Non si tratta di fare i furbi o accampare scuse per risparmiare dopo un pranzo o un cena fuori, è proprio il diritto a regolare queste specifiche dinamiche.
Esistono infatti delle eccezioni ed è sempre bene conoscerle nel caso in cui ci sia la necessità di far valere il proprio diritto di consumatore davanti ad un servizio inadeguato o scadente. Vediamo quali.
Quando e perché possiamo non pagare al ristorante
La situazione classica in cui un commensale siede al tavolo di una qualsiasi ristorante sottintende la volontà del proprietario e del cliente di adempiere al contratto che le due parti stipulano: offerta di beni e servizi in cambio di un pagamento in denaro.
Sono vari però gli scenari in cui – da parte del gestore del locale – non viene rispettato questo tacito accordo:
- mancanza di listino prezzi;
- prezzi maggiorati non dichiarati;
- offerta di pietanze diverse da quelle riportate sul menù.
Una delle premesse più intuitive che si sottintende a
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