Molte persone, soprattutto donne, sono vittime del fenomeno dello stress mentale o di quel sentimento di oppressione che ci fa assumere il peso indebito delle responsabilità quotidiane.
Quante volte hai provato un senso di oppressione, come se tutte le responsabilità cadessero su di te, senza concederti un solo momento di tregua? Questo fenomeno è chiamato stress mentale. Troppo stress mentale è incredibilmente comune, specialmente nelle donne che sono esposte quotidianamente a molto stress.
Nonostante la gravità della situazione, questo argomento è considerato tabù proprio perché la società non accetta che una donna voglia lasciare tutto e scappare per qualche settimana in un luogo esotico.
Ma scopriamo insieme quali sono le cause, perché colpisce così tanto le donne e come si può curare. Il termine “carico di lavoro mentale” è stato menzionato per la prima volta nel 1984 dalla sociologa Monique Eiko nel libro Gestione ordinaria della vita di due. Il testo non parla solo degli obblighi che possono causare stress, ma anche dell’organizzazione ad essi associata. Stare al passo con tutto ciò che accade durante la giornata risulta essere ancora più stressante dei soliti impegni quotidiani.
Ad esempio, impostare una sveglia per ricordarci la spesa o i lavori domestici in determinati momenti della giornata non fa che aumentare l’onere della responsabilità, facendoci raggiungere livelli di stress dannoso. Per non parlare degli impegni di lavoro come una telefonata urgente, un incontro a cui non possiamo mancare o una scadenza da rispettare. Più aumentano gli obblighi, più la persona diventa nervosa, il che porta al completo burnout.
Sappiamo che lo stress è uno dei mali del nostro tempo proprio perché provoca seri problemi psicologici che spesso colpiscono anche il corpo e il nostro organismo. Intanto aumentano gli obblighi, e con essi anche ansia e pensieri negativi nei nostri confronti. Queste sensazioni inquietanti, che sembrano perseguitarci, sono gli ingredienti principali di un cocktail mortale chiamato “carico mentale”. Ovviamente questo fenomeno non ha sesso né età, ma se lo analizziamo al microscopio noteremo differenze significative che ci portano a pensare che il carico mentale sia più pesante per le donne che per gli uomini.
Immagina di intervistare una coppia eterosessuale con figli. Noteremo che l’uomo parlerà della sua estenuante settimana lavorativa, ma sicuramente dirà che ha trovato del tempo libero per andare da qualche parte o perseguire i suoi hobby. Al contrario, una donna organizzerà i suoi piani in maniera chirurgica per poter svolgere al meglio la sua professione, oltre ad occuparsi delle faccende domestiche, dei bambini e dell’organizzazione in generale. Un esempio potrebbe essere andare a prendere i bambini a scuola insieme a telefonate di lavoro, caricare la lavatrice e preparare i pasti.
Anche quando i compiti sono distribuiti più equamente, in realtà quasi sempre la donna deve controllare la situazione, organizzare tutto, mentre l’uomo al meglio svolge i compiti specificati, senza mai mostrare iniziativa e senza amministrare. davvero la situazione. In questi casi, la narrazione generale scivola verso lo stereotipo della “matriarca” che detiene il potere sull’universo familiare. Una narrazione in realtà contorta e, in alcune situazioni, persino tossica.
Quello che tendiamo a ignorare è che questo squilibrio è spesso auto-creato. Secondo l’allenatore Marie-Laure Monneret, l’uomo in una relazione tende a scegliere i suoi compiti (preferibilmente quelli più semplici) sulla base del fatto che prima o poi qualcuno si occuperà di tutti gli altri.
Le donne spesso sono cresciute in famiglie in cui i ruoli di genere erano chiaramente definiti. La madre era la madre e il padre portava il pane a casa. Questa imposizione silenziosa è sottopelle e ti fa pensare che tutto può funzionare solo così. Paradossalmente, la donna stessa tende a non delegare autorità e ad essere ipercritica con il suo partner.
Ognuno di noi ha un ruolo e ogni ruolo ha delle responsabilità. Ma quando il ruolo del lavoratore si unisce al ruolo del padre e padrone di casa, tutto diventa più complicato.
Essere madre, prendersi cura della casa ed esercitare qualsiasi professione comporta un notevole carico di stress fisico ed emotivo, che di solito è il principale motivo di dubbio. La situazione si aggrava quando la società si frappone, non accettando il fatto che una donna possa stancarsi. Chiunque merita del tempo libero, anche se una donna lavora ed è anche madre. Alla luce di tutto ciò, ha pensato di lasciare tutto alle spalle e di fuggire in Costa Rica.