Quando la fame è aggravata dal clima: occorre trovare una soluzione

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
Wall Street

Quanto i cambiamenti climatici stessero impattando sulla flora e sulla fauna è un fenomeno che si è dibattuto molto in vista del Prossimo Cop 26 sull’ambiente previsto per novembre 2022.

Ma dati allarmanti sulla correlazione tra l’aumento della fama del mondo e gli stravolgimenti del clima arrivano dallo studio di Oxfam e fanno davvero rabbrividire.

Anche David Beasley Direttore Esecutivo del Programma alimentare mondiale (PAM) afferma: “l’ondata di fame nel mondo in uno tsunami, un’emergenza globale senza precedenti”.

Non solo aumentati, i numeri delle persone soggette alla “fame” è raddoppiato

La crisi climatica impatta in modo proporzionale sulla fame nel mondo. I Tassi sono raddoppiati in sei anni soprattutto nelle zone dove il clima ha avuto modifiche impattanti. A trasformare in numeri questa naturale correlazione è stato il rapporto pubblicato dall’organizzazione umanitaria Oxfam, che ha studiato  molte aree del mondo colpite da eventi meteorologici estremi.

Indagate molte zone del globo soggette a cambiamenti climatici

Dopo aver esaminato dieci dei climi più difficili del mondo, Oxfam ha scoperto che i tassi di malnutrizione estrema sono raddoppiati in sei anni.

Secondo lo studio, 48 milioni di persone sono attualmente alla fame, rispetto ai 21 milioni del 2016. Di queste, 18 milioni stanno letteralmente morendo di fame.

Beasley aggiunge: “Le persone che vivono una grave insicurezza alimentare sono ora 2,5 volte di più di prima dell’inizio della pandemia.Le statistiche sono sbalorditive sulla terribile situazione che devono affrontare centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è invitato a mostrare la leadership umanitaria di cui il mondo ha urgente bisogno in questo momento e a rompere il circolo vizioso della fame e del conflitto, che alimenta una crisi globale di insicurezza alimentare che minaccia di sfuggire al controllo”.

C’è chi invita le multinazionali del mondo a contribuire a risolvere il problema: basterebbe davvero l’1% del fatturato delle grandi multinazionali a risolvere il problema della fame del mondo? Alcuni economisti ne sono convinti. Attendiamo l’edizione 2022 del Cop26 per vedere come i potenti della terra intendono affrontare questo problema che interessa tutto il globo e da cui nessuno dovrebbe sentirsi deresponsabilizzato.

 

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