Quando il vino può essere sostenibile: la certificazione che lo attesta

Di Valentina Ambrosetti 4 minuti di lettura
Vino sostenibile

Delle 70 aziende, l’84% è certificata sostenibile, ma non sa comunicarlo

I consumatori vogliono buoni vini e prodotti con il minimo impatto sociale e ambientale

Dagli esperti di Federvini

Secondo Federvini, l’84% delle cantine italiane possiede almeno una certificazione di sostenibilità ambientale o sociale, mentre il 53% possiede le certificazioni.

L’ Osservatorio Europeo per l’Agricoltura Sostenibile su un campione di 70 imprese italiane, mostra che il 67% del campione “favorisce la sostenibilità sostanziale, con tante iniziative e progetti virtuosi ma tali progetti sono poco supportati  in termini di diffusione e comunicazione”.

Certificazione: ma perché?

Molte persone si chiedono se una certificazione di sostenibilità abbia un impatto economico positivo su un’azienda o se mostri solo l’aspetto “verde” del seminterrato. Il riconoscimento di marchi come Equalitas o Viva è un elemento importante per il quale il consumatore è disposto a pagare di più per una bottiglia, fattore determinante nella scelta del consumatore. La certificazione, percepita come una leva di marketing, rimane in gran parte infruttuosa a meno che non comporti una comunicazione costante con le aziende vinicole, soprattutto quelle più piccole.

I ricercatori affermano che non è stato possibile classificare il 12% delle aziende per mancanza di informazioni sulla sostenibilità e che, in termini di comunicazione sui siti web aziendali, la maggior parte delle aziende (43%) “il loro impegno per la sostenibilità è stato esaustivo , seguito dal 37% che non ha segnalato nulla e dal 20% che ha fornito informazioni limitate, principalmente relative ai certificati posseduti.

Il risultato, secondo l’indagine, è che “a fronte di un impegno specifico per la qualità, la sicurezza, il territorio e le persone, il settore è ancora poco consapevole e non ha ancora un approccio globale e una comunicazione efficace del valore della sostenibilità che invece potrebbe essere ben condiviso e accettato dai consumatori come un valore aggiunto solo se ben spiegato, dato che poco più del 20% presenta un piano strategico (21,4%) e prepara un rapporto di sostenibilità (25,7%)”.

Pochi comprendono davvero il valore di comunicare la sostenibilità

Lo studio rileva inoltre che “solo l’8% delle aziende sta adottando un approccio lungimirante in cui la sostenibilità svolge un ruolo di leadership strategica e l’impegno ambientale e sociale permea il contesto e la cultura aziendale”. Quando si sceglie se certificare o meno, è anche importante considerare il contesto della propria esportazione. Alcuni mercati come Canada, Svezia o Norvegia richiedono e richiedono determinate certificazioni di sostenibilità per poter entrare.

Guardando al futuro e ai consumatori di domani, i Millennials e la Generazione X, che hanno sempre avuto poco interesse per il vino ma hanno puntato su qualità e sostenibilità, occorre per le cantine imparare a raccontare i loto percorsi in tale direzione e questo diventa ancor più importante si  considera che anche tutti i politici che sostengono il settore si stanno concentrando sull’argomento. Sostenibilità significa anche aiutare le imprese.

Condividi questo articolo
Exit mobile version