Dolore, gonfiore, arrossamento e difficoltà a muovere il ginocchio. Se non si tratta di artrosi, artrite o traumi, potrebbe essere una borsite o un’infiammazione del sacco, una specie di cuscino che si trova all’interno dell’articolazione.
Conosciuto anche come “ginocchio della lavandaia”, la borsite al ginocchio può essere il risultato di cattive abitudini, come inginocchiarsi frequentemente su superfici dure, da cui il nome popolare, o anche movimenti ripetitivi, uso eccessivo o traumi acuti, che possono causare infiammazioni. e gonfiore dell’articolazione del ginocchio. Borsa.
Il ginocchio comprende due strutture: la borsa prepatellare, in questo caso si tratta del “ginocchio della lavandaia, o la borsa infrapatellare, poste rispettivamente sopra e sotto la rotula. Le borse sono sacche sierose piene di fluido lubrificante che consentono al tendine di scivolare sull’articolazione senza attrito. I sacchetti sono solitamente riempiti con una sottile pellicola di questo liquido, ma in determinate condizioni possono incendiarsi quando i liquidi vengono aspirati. Questo gonfiore è chiamato borsite.
Questa patologia può essere il risultato di traumi o movimenti ripetitivi, come frequenti inginocchiamenti su superfici dure con pressione costante sul ginocchio, borsiti infiammatorie, o situazioni traumatiche acute, come un forte colpo al ginocchio, che possono causare emorragie penetranti locali. nella borsa la irrita e la irrita. In questo caso si parla di borsite traumatica acuta o borsite emorragica. Se la lesione cutanea è anche associata a un trauma, i germi della pelle possono infettare la borsa. In questo caso, stiamo parlando di borsite settica.
Quando si verifica la borsite, l’articolazione del ginocchio è soggetta a gonfiore e arrossamento, con rigidità e mobilità articolare limitate. Il dolore è aggravato dalla pressione sulla zona interessata o dal movimento. Nella borsite infiammatoria il dolore è costante e nella forma emorragica compare poche ore dopo la lesione e si intensifica il giorno successivo.
La diagnosi si basa su una valutazione clinica da parte di uno specialista. Di solito non sono necessari raggi X e risonanza magnetica, ma possono essere eseguiti per escludere complicazioni come fratture o lesioni correlate, mentre l’ecografia è generalmente sufficiente per confermare la diagnosi e determinare l’entità e le caratteristiche del contenuto di liquidi. Quando compaiono questi sintomi, è utile lasciare in pace l’articolazione, magari applicando un impacco di ghiaccio. Il dolore e l’infiammazione regrediscono nel giro di pochi giorni, ma non sono rari gli episodi di borsite ricorrente, soprattutto se si ripetono i movimenti scorretti alla base del processo infiammatorio.
Il trattamento, invece, varia a seconda della causa. Nella borsite traumatica acuta, è molto importante raffreddare immediatamente l’area interessata con una serie di impacchi di ghiaccio giornalieri di 20 minuti per i primi 2-3 giorni. In una fase successiva, è importante applicare un bendaggio compressivo che, insieme al resto dell’articolazione, favorisca la guarigione. La borsite settica, talvolta accompagnata da febbre, richiede, oltre alle misure generali già citate, l’uso di antibiotici e un’igiene attenta per combattere l’infezione. D’altra parte, se la borsite si ripresenta, si possono assumere antidolorifici e antinfiammatori per ridurre gonfiore, dolore e arrossamento. Tuttavia, molte volte queste misure non sono sufficienti e il medico può eseguire iniezioni locali di cortisone associate all’aspirazione del liquido in eccesso o ricorrere a un piccolo intervento chirurgico per rimuoverlo.
Infine, per un completo recupero, la fisioterapia può essere utilizzata durante la fase riabilitativa. Esistono diversi esercizi, tra cui lo stretching, che può essere eseguito sotto la guida di un fisioterapista, e alcune terapie, come la terapia con onde d’urto e la tecaroterapia, che mirano ad aumentare il metabolismo dei tessuti, combattere le infiammazioni e attivare processi fisiologici che portano alla guarigione.