Quando il dipendente ha diritto al part-time?

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) Non tutti i lavoratori dipendenti preferiscono essere impegnati con un contratto di lavoro a tempo pieno, ma anzi – per meglio conciliare i rapporti familiari o per risolvere un problema di stress legato all’ufficio – gradirebbero trasformare il contratto in precedenza firmato, in un contratto di lavoro a tempo parziale.

Ebbene, forse non tutti sanno che in talune circostanze, un lavoratore subordinato ha un vero e proprio diritto ad ottenere la diminuzione di ore desiderata. Ma non sempre. Di seguito scopriremo assieme quando un dipendente ha la possibilità di vedersi riconosciuto il taglio di ore di lavoro, senza che il datore di lavoro possa obiettare alcunché, ma coglieremo l’occasione anche per chiarire con quali modalità chiedere il part time. I dettagli.

Contratto a tempo parziale e tempo pieno: differenza e contesto di riferimento

Com’è noto, i contratti di lavoro a tempo pieno comportano un orario di lavoro di solito fissato in 40 ore settimanali. Anzi, una delle maggiori conquiste conseguite dai lavoratori nel corso del tempo – e indicata in forma scritta nei contratti collettivi – è stata ed è l’individuazione di un limite all’orario di lavoro settimanale. Nei tempi odierni, la legge indica che l’orario di lavoro normale settimanale sia appunto pari alle 40 ore citate.

Tuttavia i singoli Ccnl possono fissare un orario di lavoro normale settimanale più basso. Non pochi contratti dispongono per es. che l’orario ordinario sia uguale a 38 o 37 ore settimanali.

Quando siamo in presenza di un contratto di lavoro a tempo parziale? Ebbene, laddove il contratto individuale di lavoro indica un orario di lavoro settimanale ridotto rispetto all’orario normale il lavoratore è di fronte ad un contratto di lavoro a tempo parziale o part time.

Il lavoro a tempo parziale, più che una modalità di svolgimento dell’attività di lavoro del dipendente, è da intendersi come un particolare regime dell’orario di lavoro e, dal punto di vista pratico, possono esservi infatti contratti part time di 20 ore a settimana, di 25 ore, di 30 ore a settimana o anche di 36 ore. Tutto dipende dall’accordo firmato da dipendente e datore di lavoro.

Caratteristiche chiave del lavoro a tempo parziale

Il contratto a tempo parziale deve essere firmato per iscritto e includere l’indicazione precisa della durata della prestazione di lavoro, come pure la dettagliata collocazione temporale dell’orario nel corso della settimana. Analogamente, soltanto su accordo scritto delle parti è consentita la trasformazione del contratto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale.

Esistono per legge tre tipologie di contratto di lavoro part time, poiché la riduzione dell’orario di lavoro può essere:

  • di ambito verticale, laddove il dipendente lavori a tempo pieno ma esclusivamente alcuni giorni della settimana, del mese o dell’anno;
  • di ambito orizzontale, nel caso in cui il lavoratore subordinato lavori tutti i giorni ma con meno ore rispetto all’orario normale giornaliero;
  • di ambito misto, quando sia caratterizzato da una combinazione delle due

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