Quali sono i crediti e debiti ammissibili per la compensazione?

Di Barbara Molisano 2 minuti di lettura
Fisco, tasse e tributi

La possibilità per il contribuente di compensare i crediti e i debiti nei confronti dei diversi enti impositori è una pratica regolamentata dal D.Lgs. 241/1997, articolo 17. Questa modalità di gestione dei pagamenti è utile per semplificare le operazioni e garantire un equilibrio tra quanto dovuto e quanto dovuto.

Il versamento unitario e la compensazione riguardano i crediti e i debiti relativi alle imposte sui redditi, alle relative addizionali, alle ritenute alla fonte, all’IVA e ad altre entrate individuate con decreto del Ministro delle finanze. Inoltre, sono previste disposizioni specifiche per i premi assicurativi, i contributi previdenziali e le tasse scolastiche.

La normativa

La normativa prevede specifiche eccezioni alla compensazione, come nel caso delle ritenute di cui al secondo comma dell’articolo 3 del D.P.R. 602/1973. Inoltre, sono previsti limiti all’utilizzo dei crediti d’imposta, controlli e sanzioni per eventuali violazioni.

È importante sottolineare che la compensazione può avvenire solo dopo la presentazione della dichiarazione o delle denunce periodiche contributive. Inoltre, è necessario rispettare i termini e le modalità previste dalla legge per evitare sanzioni.

La normativa prevede anche la possibilità di compensare i crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione per prestazioni professionali con somme iscritte a ruolo. In questo caso, è importante seguire le procedure specifiche indicate dalle autorità competenti.

La Legge di bilancio 2024

La Legge di bilancio 2024 (Legge 213/2023) ha introdotto alcune novità in merito alle compensazioni, ampliando le soglie e le tipologie di crediti e debiti compensabili. È importante essere sempre aggiornati sulle ultime disposizioni normative per garantire una corretta gestione dei pagamenti.

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