AGI – Con la nascita del governo Draghi ha visto la luce anche il ministero per la Transizione ecologica al quale sono state assegnate funzioni importanti, che sarà chiamato a gestire progetti considerevoli e che sembra destinato a essere uno dei protagonisti dell’Italia post-pandemia. Ma perché quello che ne uscirà non resti lettera morta, serve che ci siano le professioni adatte a recepirlo e metterlo in atto. Ne abbiamo parlato con Stefano Maglia già docente di diritto ambientale all’Università di Parma, presidente dell’Associazione italiana esperti ambientali e amministratore delegato di TuttoAmbiente.
Sentiamo parlare sempre di più di green economy ed economia circolare. Le imprese italiane come stanno reagendo a questo lungo periodo di Pandemia?
A mio avviso non stanno ancora reagendo come meriterebbe la situazione, anche perché in casi straordinari come questi non c’è solo chi ci perde. Sicuramente non dobbiamo dimenticarci che proprio dalle crisi si sviluppano nuove opportunità, come affermava Galileo. Sicuramente il Green è una di quelle. Mi pare che per ora si stiano prioritariamente aspettando come la manna dal cielo i prossimi enormi flussi di risorse del New generation Ue, ma se non si hanno idee, progetti e visione, anche quella attesa sarà vana e non produrrà nulla. Bisognerebbe per esempio incominciare ad analizzare e farsi guidare già ora in
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