(Money.it) Aeroporti, centrali elettriche ucraine ed europee potrebbero correre il serio pericolo di subire attacchi hacker.
È questo uno dei piani del prescindete russo Vladimir Putin per poter vincere la guerra russo-ucraina. Spostando il conflitto al livello informatico. Non a caso il Cremlino ha investito risorse ed energie su questo fronte, organizzando una squadra speciale che sia in grado di realizzare attacchi informatici a obiettivi sensibili dell’Ucraina e di tutto l’Occidente.
Senza contare la pressante macchina di disinformazione messa in piedi in questi anni da Mosca che vede l’invadente e diffusa attività dei troll russi. Eppure, a preoccupare gli esperti sono le attività di hackeraggio gestite da una società con sede a Mosca chiamata Vulkan.
A rivelare i piani del Cremlino è stata un’inchiesta realizzata dal gruppo di giornalismo investigativo internazionale Paper Trail Media, in collaborazione con il giornale tedesco Der Spiegel e altri media di tutto il mondo, grazie a una fuga di notizie e la pubblicazione dei Vulkan Files ad opera di un unico dipendente. Ecco cosa sappiamo sulla società di hackeraggio e quali sono gli obiettivi della guerra informatica di Vladimir Putin.
Inchiesta, cosa sappiamo sui crimini informatici russi?
La campagna di disinformazione e i temibili cyber attacchi realizzati da un gruppo di hacker sono stati organizzati dalla società NTC Vulkan che si trova a Mosca. A tutti gli effetti la Vulkan si presenta come società di consulenza informatica, una “piccola azienda con competenze software. Il suo sito web afferma che la società ha uno stretto rapporto con IBM ed elenca Toyota Bank come cliente” – come spiegato dall’inchiesta sul Der Spiegel. In realtà questa non sarebbe che la facciata di un’organizzazione capace di bloccare le centrali elettriche in Ucraina.
L’inchiesta è stata possibile grazie alla pubblicazione dei Vulkan Files. Una
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