Nel pubblico impiego, una volta raggiunti i 65 anni di età, il dipendente può essere collocato in pensione d’ufficio dall’azienda pubblica. Questo è stabilito dal comma 11 dell’articolo 72 del dl 112/2008, riformulato dal dl 90/2015. Tuttavia, esistono delle eccezioni per specifiche professioni o funzioni, come medici o magistrati, che potrebbero avere limiti di età diversi.
Nel privato, i dipendenti possono restare al lavoro anche dopo aver maturato il diritto alla pensione di vecchiaia, che attualmente è fissato a 67 anni. Tuttavia, per continuare a lavorare, è necessario siglare un accordo con il datore di lavoro. In caso contrario, il dipendente potrebbe essere licenziato in qualsiasi momento.
Trattamento di maggior favore per incentivare la permanenza al lavoro
La riforma Fornero prevedeva un trattamento di maggior favore (fino a 70 anni) in termini di rivalutazione del montante contributivo per incentivare la permanenza al lavoro nel settore privato. Tuttavia, una pronuncia della Cassazione (Sezioni Unite numero 17589/2015) ha stabilito che per usufruire di questo trattamento, è necessario stipulare un accordo con il datore di lavoro.
Senza un accordo, si applica la regola generale secondo cui il datore di lavoro può interrompere il rapporto in qualsiasi momento una volta raggiunti i limiti di età. Tuttavia, nulla vieta al dipendente di cercare un’opportunità lavorativa presso un’altra azienda privata, poiché non c’è obbligo di restare a riposo nel settore privato.
Possibilità di lavorare come libero professionista o autonomo senza limiti di età
Infine, va sottolineato che lo svolgimento della libera professione o del lavoro autonomo resta sempre possibile senza limiti di età. Pertanto, coloro che desiderano continuare a lavorare anche dopo essere andati in pensione possono optare per questa soluzione, purché versino i relativi contributi.
In conclusione, mentre nel pubblico impiego esistono regole rigide per il collocamento in pensione d’ufficio dopo i 65 anni, nel settore privato è necessario un accordo con il datore di lavoro per poter continuare a lavorare dopo il raggiungimento dei limiti di età. Tuttavia, la possibilità di svolgere attività lavorativa come libero professionista o autonomo resta sempre aperta, senza alcun vincolo di età