Progetto INDICIT II è ora una mostra virtuale

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura

Si legge sul sito di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e subito incuriosisce gli appassionati. Il Progetto INDICIT II diventa una mostra fotografica virtuale per sensibilizzare sull’impatto dell’inquinamento da plastica negli animali marini.

Il Progetto INDICIT II diventa una mostra fotografica virtuale curata da ISPRA per permettere anche durante la pandemia da Covid 19 di poter divulgare le attività e i risultati dei due progetti finanziati dalla DG Enviroment. La mostra fotografica mette in risalto l’impatto dell’inquinamento da plastica negli animali marini e le attività dei ricercatori per comprenderne gli effetti. Quando si clicca sul link https://artspaces.kunstmatrix.com/en/exhibition/7219759/indicit-ii si entra in un vero e proprio spazio di esposizione con pareti bianche e in 3D che ospitano le diverse sezioni della mostra: dall’impatto ambientale, ai danni dell’inquinamento e alle tristi attese per il futuro. Nella sezione “People in action” ci sono anche le foto dei ricercatori a lavoro, durante le anali e il salvataggio degli animali marini intrappolati tra plastica e reti che rischiano la vita. Una sezione particolare è quella  dedicata ai pesci e alle radiografia degli animali in pericolo. La plastica  sta rovinando le nostre spiagge, ben 47 sono le spiagge di 13 regioni che hanno subito enormi danni a causa di questa forma di inquinamento e a causa dell’inciviltà di alcune persone.

Consigliamo a tutti di entrare anche con i più piccoli in questo spazio virtuale per sensibilizzarli su un tema davvero importante. Visitare la mostra oggi è ancora più importante perché è l’Earth Overshoot Day, ovvero il Giorno del Superamento Terrestre, del sovrasfruttamento della Terra o dello sforamento. Questa data infatti indica, a livello illustrativo, il giorno nel quale l’umanità consuma interamente le risorse prodotte dal pianeta nell’intero anno. Si può stimare inoltre che procedendo di questo passo intorno al 2050 l’umanità consumerà ben il doppio di quanto la Terra produca.

 

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