Private banking: un terzo della raccolta dai nuovi entranti

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Economia

(BorsaeFinanza.it) Il modello di servizio del private banking mette al centro di una gestione professionale la persona e il suo patrimonio e per questo motivo risulta attraente per i clienti e per gli operatori di altri settori dell’industria dell’investimento. A testimoniarlo sono i dati raccolti da AIPB e presentati alla stampa dal presidente Andrea Ragaini dopo l’Assemblea dell’Associazione. Nel 2022 la raccolta netta del private banking in Italia è cresciuta in uno scenario molto complesso per gli investimenti e oltre un terzo di questa raccolta è derivato dall’ingresso sul mercato italiano di nuovi attori.

“Il private banking può fare la differenza in un contesto di elevata volatilità e rapidi cambiamenti – ha commentato Ragaini – in cui non è tanto importante prevedere cosa succederà sui mercati quanto la capacità di reagire con prontezza. Il modello di servizio del private banking, che mette al centro il cliente, prevede in media una quindicina di incontri all’anno e permette, in tal modo, di discutere una revisione delle scelte di investimento iniziali se si verificano svolte importanti nello scenario”.

Nel 2022 la raccolta cresce, gli asset in gestione no

Dopo un anno difficile come quello passato le cose non possono che migliorare nel 2023. Anche nei numeri del 2022, tuttavia, Ragaini ha evidenziato dei segnali positivi importanti. A cominciare dalla raccolta di 66 miliardi di euro, dei quali 24 provenienti da nuovi entranti nel mercato per un incremento complessivo del 4%, superiore all’1,7% delle altre categorie di operatori di mercato: banche e reti retail, Poste e agenti assicurativi.

Andrea Ragaini è il presidente di AIPB in carica da un anno Nonostante il buon lavoro sul fronte della raccolta, le masse gestite dal private banking sono scese del 4,1% nel corso dell’anno passato, a 994 miliardi di euro, registrando un risultato peggiore rispetto agli altri operatori (-3%). Sul settore ha pesato l’andamento negativo dei mercati finanziari che ha registrato una discesa sincronizzata sia delle azioni che delle obbligazioni, evento mai registrato negli ultimi 50 anni. L’effetto mercato sulle masse gestite dal private banking è stato negativo per il 10,5% ed è stato attribuito dal presidente dell’Associazione Italiana Private Banking  alla diversa impostazione dei portafogli private: “Nel private banking l’esposizione ai mercati finanziari è superiore agli altri operatori che hanno rilevanti quantità di denaro immobilizzate sui conti correnti”.


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