Una magra consolazione per la festa del lavoro in programma il 1 maggio: quest’anno, che cade di domenica, i lavoratori non potranno usufruire di un giorno di riposo in più ma per alcuni finirà in busta paga. Per chi lavora alla normale retribuzione andrà aggiunta la maggiorazione per lavoro festivo e per quello domenicale
Tuttavia di fronte allo sgomento di dover “rinunciare” a vacanze lunghe come il 25 aprile, ad esempio, c’è una buona notizia: ci sarà una maggiorazione sullo stipendio dovuto proprio per la vacanza che non viene utilizzata. Il 1 ° maggio sarà quindi da considerare “festività non goduta”. La regola generale, in effetti, è che quando una vacanza non goduta cade di domenica (tranne che nel caso di Pasqua), deve essere conteggiata in busta paga come se fosse stata lavorata. Così, per lo stipendio del mese di maggio, i dipendenti riceveranno un bonus. Nel dettaglio, esclusi i sabati e le domeniche, ci sono 22 giorni lavorativi nel mese di maggio: però, poiché il 1° maggio cade di domenica, anche questo sarà conteggiato come tale in busta paga, con il vantaggio che i giorni retribuiti saranno 23 invece di 22 (o 27 invece di 26 per chi lavora anche il sabato).
Pertanto, anche se dovessi rinunciare a qualche giorno in più per rilassarti, avrai almeno diritto a uno stipendio leggermente più alto, con un importo “bonus” che ovviamente varia da un dipendente all’altro, essendo pari a quanto generalmente dovuto per un giorno lavorativo.
Altra cosa, invece, per chi presterà servizio il 1 maggio. A lavoro si ma pagati molto meglio. A sua volta, nell’importo stabilito dai contratti collettivi individuali, si aggiunge, alla retribuzione base, un compenso aggiuntivo per lavoro nei giorni festivi e nelle domeniche.
Entro il 27 maggio per i dipendenti della pubblica amministrazione e entro il 10 giugno per i dipendenti dei settori privati, il primo maggio sarà quindi un giorno da controllare in busta paga!