Il petrolio crolla a New York e chiude in calo del 305% a -37,63 dollari al barile. Il prezzo del petrolio è dunque andato sotto zero, ed è la prima volta nella storia.
Petrolio negativo
Alla fine di una giornata di contrattazioni senza precedenti a New York, i futures sul greggio Wti in scadenza a maggio sono precipitati fino a zero per poi scendere su valori negativi. I contratti con scadenza nei prossimi mesi hanno registrato invece perdite più limitate, indicando che la domanda è attesa salire nei prossimi mesi. Il contratto per consegna a giugno perde l’11,31%, quello a luglio il 6,42%, quello ad agosto il 5,06% e quello a settembre il 3,96%.
Un crollo, quello del greggio, legato evidentemente al peggioramento della crisi causata dal Coronavirus. I trader, spaventati, non vogliono più investire sull’oro nero anche per il pesante squilibrio tra domanda e offerta innescato proprio dalla pandemia che ha contagiato tutto il mondo.
Il fenomeno del contango
Il calo dei prezzi, insieme all’attesa di una ripresa dell’attività economica in autunno, si è tradotto in quello che viene chiamato contango, fenomeno in cui i prezzi delle commodity sono più alti per il futuro di quanto non lo siano per il presente. Colpa delle speculazioni sul petrolio, dicono diversi analisti. Sta di fatto che la scadenza ravvicinata, a maggio, del Wti fa sì che i volumi diminuiscano, esacerbando il crollo dei prezzi mentre il mercato si riposiziona sul contratto a giugno.
Non solo. I media Usa riportano che un centro di stoccaggio di petrolio in Oklahoma sarebbe ormai vicino alla massima capacità. A magazzini pieni, i venditori sono disposti a pagare i compratori pur di farsi ritirare la merce, visto che non c’è più spazio per stoccarla.
La benzina costerà meno?
Un crollo storico, quindi, che arriva tra l’altro nonostante l’accordo appena sottoscritto fra i principali Paesi produttori di petrolio, il cosiddetto Opec+, che ha deciso una riduzione della produzione del greggio con il taglio di 9,7 milioni di barili al giorno. Ridurre l’offerta non è però evidentemente bastato a compensare il calo della domanda.
E un crollo che certo non si tradurrà in una contrazione dei prezzi della benzina. Alla pompa, la fluttuazione del prezzo del carburante non subirà infatti particolari scosse.
Articolo originale di Quifinanza.it.