La proposta arriva direttamente dalla Commissione Europea che propone di introdurre un meccanismo di correzione di mercato del gas naturale
Tetto di 275 euro al megawattora sui derivati sul Ttf con consegna a un mese
Il tetto scatterebbe automaticamente se si avverassero due condizioni:
- il prezzo di liquidazione del derivato a un mese del Ttf supera i 275 euro al megawattora per due settimane
- i prezzi più alti di almeno 58 euro del prezzo di riferimento del gas naturale liquefatto per dieci giorni consecutivi di scambi nel giro di due settimane.
Perché è una proposta che preoccupa?
Lo spiega la commissaria europea all’Energia Kadri Simson in conferenza stampa a Strasburgo che dice: “La proposta deve tenere conto delle preoccupazioni per la sicurezza delle forniture e il tetto deve essere alto abbastanza da evitare un aumento dei consumi di gas”.
Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni replica: “La proposta avanzata dalla Commissione Europea è un segnale, ma che sia sufficiente….vedremo”.
Paolo Gentiloni e il gas naturale: Occorr efare molto di più di un tetto al prezzo
“Per la Commissione Europea, inoltre, nel 2023-24 gli Stati membri della zona euro dovrebbero dare a famiglie e imprese sostegni mirati per affrontare la crisi energetica, istituendo un sistema di prezzi amministrati per i consumatori vulnerabili. Per l’esecutivo Ue, gli Stati dell’Eurozona devono continuare a coordinare le politiche fiscali per sostenere il tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% della Bce; sostenere un livello elevato di investimenti pubblici per promuovere la resilienza sociale ed economica e sostenere le transizioni verde e digitale.
Devono poi garantire che il sostegno fornito alle famiglie e alle imprese che si trovano in difficoltà finanziarie a causa della crisi energetica sia conveniente, temporaneo e mirato a quelle vulnerabili, in particolare le pmi. A tale riguardo, la raccomandazione suggerisce di istituire un sistema di tariffazione dell’energia a due livelli che garantisca incentivi per il risparmio energetico, sostituendo misure di prezzo ad ampio raggio. Con questo sistema, i consumatori vulnerabili potrebbero beneficiare di prezzi regolamentati”.
Occorre anche “promuovere sviluppi salariali che proteggano il potere d’acquisto dei salariati, limitando al tempo stesso gli effetti secondari sull’inflazione; sviluppare e adattare il sistema di supporto sociale secondo necessità; migliorare ulteriormente le politiche attive del mercato del lavoro e affrontare le carenze di competenze; garantire l’effettivo coinvolgimento delle parti sociali nel processo decisionale e rafforzare la dimensione sociale; migliorare ulteriormente il contesto imprenditoriale e preservare la stabilità macrofinanziaria”.