(Money.it) La prestazione occasionale è una tipologia di contratto rivolta a determinate categorie di lavoratori e prevede sia limiti economici che divieti. I limiti economici vanno sempre intesi nell’anno civile (dal 1 gennaio al 31 dicembre). Solitamente si utilizza laddove si richiedono prestazioni saltuarie o sporadiche. In questo modo il lavoratore è esonerato dall’apertura di una partita Iva poiché svolge un attività non abituale.
Ma la cosa fondamentale della prestazione occasionale è che ne deve derivare un guadagno modesto che non richieda l’avvio di una vera e propria attività professionale. E questo va specificato per non cadere nell’errore di pensare che la prestazione occasionale possa essere l’alternativa alla partita Iva che non preveda adempimenti fiscali.
Prestazione occasionale: a chi è rivolta?
Si tratta di una tipologia di contratto che è rivolto a diverse categorie di utilizzatori che possono essere :
- lavoratori autonomi;
- professionisti;
- imprenditori;
- associazioni;
- fondazioni;
- enti di natura privata;
- imprese agricole;
- pubbliche amministrazioni ed enti locali;
- aziende alberghiere e ricettive del turismo;
- onlus e associazioni.
In tutti questi casi è possibile richiedere prestazioni di lavoro occasionale tramite questa tipologia di contratto nei limiti previsti dalla normativa.
Limiti compensi
La prestazione occasionale può essere utilizzate nel rispetto dei limiti che vanno intesi sempre per anno civile e variano per prestatore, utilizzatore e prestazioni complessive secondo i seguenti margini:
- per i prestatori il limite massimo annuo di compensi complessivi è fissato in 5.000 euro;
- per ogni utilizzatore il limite massimo dei compensi per la totalità dei prestatori non può superare il limite dei 10.000 euro l’anno (sono escluse da questo limite le società sportive);
- per il prestatore resta il limite di 2.500 euro per i compensi ricevuti dallo stesso utilizzatore (5.000 per gli steward di società sportive).
Tutti gli importi vanno intesi riferiti esclusivamente sui compensi percepiti dal prestatore e quindi senza calcolare eventuali premi assicurativi, costi di gestione e contributi.
Limite economico da calcolare in percentuale minore
Da tenere conto, però, che per alcune categorie di prestatori la misura del compenso va calcolata sul 75% dell’importo effettivamente percepito. E questo esclusivamente nel limite di ciascun utilizzatore nel calcolo complessivo dei compensi erogati ai prestatori. Questa
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