Prelievo in contanti: i limiti dal 2022

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
Wall Street

Il contante è soggetto ad un nuovo limite fissato dal 2022: dal 1° gennaio si passerà dal massimo di duemila a mille euro

999,99€ è l’importo massimo che può essere utilizzato per chi vuole pagare di nuovo in modo “tradizionale”. Un limite che vale non solo per le vendite, ma per qualsiasi altro trasferimento di denaro, tra varie voci, anche donazioni e prestiti. Ma cosa accade per depositi e prelievi bancari?

Per quanto riguarda i conti correnti intestati a soggetti diversi da società ed imprenditori, non esiste alcun limite al prelievo di contanti dal conto. Si può prelevare quanto si vuole dal proprio conto corrente senza violare nessuna norma e quindi senza nessuna violazione delle leggi sull’antiriciclaggio. Da un punto di vista esclusivamente fiscale, l’Agenzia delle Entrate infatti non può avviare un accertamento nei confronti di chi prosciuga il proprio conto corrente prelevando dei contanti.

I controlli fiscali scattano solo sui versamenti di contanti sul conto corrente. L’articolo 32 del Testo Unico sulle Imposte sui redditi stabilisce che tutti i movimenti in entrata sul conto si presumono redditi salvo prova scritta contraria. Il contribuente quindi si trova dinanzi a una scelta quando versa dei contanti o riceve un bonifico: o inserisce tale somma nella propria dichiarazione dei redditi, andandoci così a pagare le tasse , oppure deve essere pronto a rispondere ad un’eventuale richiesta di chiarimenti (ovvero dimostrare che la somma versata o incassata è il frutto di redditi esentasse come, ad esempio, una donazione o un risarcimento oppure una somma già tassata alla fonte come, ad esempio,  una vincita al gioco.

Quando l’importo prelevato in contanti è elevato può capitare che la banca chieda al proprio cliente di chiarire la destinazione del denaro. Quest’ultimo deve confermare autonomamente compilando un apposito modulo su quali spese verrà utilizzato il denaro. È comprensibile che se prelevi più di mille euro e dichiari di dover pagare il fornitore, ammetti tacitamente di violare la norma sulle restrizioni ai pagamenti in contanti (che, dal 1 gennaio 2022,  sono scesi a mille euro). Si potrà ricevere in tal caso una multa che può variare da un minimo di 1.000 a un massimo di 50.000 euro. Tuttavia, è del tutto possibile spiegare che il denaro viene utilizzato per varie spese, non tutte rivolte alla stessa persona.

I controlli sul prelievo non esistono per la maggioranza dei contribuenti, sono previsti invece per imprenditori e aziende. Per questi ultimi è previsto un limite massimo di 1.000 euro al giorno e, comunque, di 5.000 euro al mese, non appena tale limite viene superato, l’Agenzia delle Entrate richiede la prova del trasferimento dell’importo e, in assenza di prove, avvia indagini.

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