Prelievi e versamenti nel mirino del Fisco: a cosa stare attenti

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Fisco, tasse e tributi

(QuiFinanza.it) In cosa consistono le indagini finanziarie? Ma soprattutto come funzionano? Nel caso in cui l’amministrazione tributaria dovesse far scattare un qualsiasi accertamento bancario, come si devono comportare i diretti interessati? Quali sono gli strumenti che servono a dimostrare la propria correttezza e come si fa a dimostrare di essere completamente trasparenti?

Inutile negarlo: a nessun contribuente piace essere al centro di un’indagine finanziaria, nemmeno quando si è sempre stati corretti con il fisco. A nessuno piace che qualcuno vada a controllare i propri conti correnti. Soprattutto perché, quando scatta questo tipo di controllo, vige sempre l’inversione dell’onere della prova. In altre parole spetta al contribuente dimostrare la propria innocenza.

Nel momento in cui con le indagini finanziarie vengono effettuati delle verifiche bancarie, in senso tecnico, non siamo davanti ad un accertamento vero e proprio. Quella messa in atto dall’amministrazione consiste in una particolare procedura che permette, a chi effettua le suddette verifiche, di reperire tutti i dati utili per poter predisporre l’avviso di rettifica. Entrando un po’ più nel dettaglio, l’articolo 32 del DPR n. 600/73 e l’articolo 51 del DPR n. 633/72 prevedono che:

  • gli uffici tributari hanno la possibilità di avvalersi di appositi controlli con riferimento alla generalità delle tipologie di rapporti ed operazioni finanziarie, che fanno capo ai singoli contribuenti, andando a formulare delle richieste agli intermediari finanziari;
  • gli intermediari finanziari sono obbligati a comunicare all’anagrafe tributaria, con cadenze periodiche, gli estremi che servono ad identificare ogni cliente. Deve essere comunicata la tipologia di rapporto che è intrattenuto con lo stesso ed il contenuto di ogni singolo rapporto.

Cerchiamo di comprendere come funzionano nello specifico le indagini finanziarie, che vengono effettuate nei confronti dei contribuenti. Ma soprattutto cerchiamo di scoprire quali siano gli strumenti in possesso degli stessi per potersi difendere.

L’anagrafe dei rapporti di lavoro

Una delle sezioni dell’anagrafe tributaria è costituita dall’anagrafe dei rapporti finanziari. Questa apposita sezione è stata istituita per rendere più efficienti le varie attività di controllo in ambito fiscale, nel momento in cui devono essere effettuate delle verifiche sulle imposte dei redditi e dell’Iva.

Grazie all’anagrafe dei rapporti finanziari, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate hanno la possibilità di effettuare dei controlli nei confronti unicamente degli operatori presso i quali il soggetto, che è sottoposto ad un controllo, ha instaurato r


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