Povertà, aziende micro a rischio, aspettativa di vita scesa di 20 anni: lo dice l’Istat

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Povertà, aziende micro a rischio, aspettativa di vita scesa di 20 anni: lo dice l'Istat

Ecco la fotografia del Belpaese scattata dall’Istat per l’anno 2021: Più di 2 milioni di famiglie vivono in povertà, microimprese a rischio, l’aspettativa di vita è stata “persa” di 1,2 anni nel 2020 e un tasso di natalità negativo

La povertà assoluta sta crescendo rapidamente, colpendo oltre 2 milioni di famiglie nel 2020 (7,7% dal 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di persone (9,4% contro 7,7%). Al nord le condizioni peggiorano più che al centro e al sud. In calo anche il reddito primario delle famiglie, sceso di 92,8 miliardi di euro (-7,3%). Le massicce misure di redistribuzione del governo hanno fornito un contributo positivo di circa 61 miliardi di euro, compensando i due terzi del calo e sostenendo il potere d’acquisto delle famiglie. A fronte di un calo della spesa molto più ampio, la propensione al risparmio è passata dall’8,1% al 15,8%.

In molti casi la crisi sanitaria ha minato le imprese: nella prima metà del 2020 più di tre quarti delle imprese con almeno 20 addetti hanno registrato un calo significativo del fatturato sia sul mercato nazionale che estero. La metà delle microimprese (3-9 addetti) e un quarto delle piccole (10-49 addetti) sono a rischio strutturale, soprattutto nel settore dei servizi. Nell’anno del Covid sono morte in Italia 746.146 persone, che è il dato più alto registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: rispetto alla media 2015-2019, si sono registrati 100.526 decessi in più (superando il 15,6%). L’aspettativa di vita  per la popolazione generale (uomini e donne insieme) è scesa a 82 anni, 1,2 anni in meno rispetto al 2019. Sono morti più uomini: la loro speranza di vita si riduce di 1,4 anni, a 79,7 anni, e per le donne, in un anno, a 84,4 anni, il che amplia il divario di genere.

Il record dell’Italia per un tasso di natalità negativo nel 2019 è stato nuovamente battuto nel 2020. Ma sebbene il calo continui a gennaio e febbraio di quest’anno, a marzo la tendenza è leggermente cambiata. L’anno scorso sono nate 404.104 persone, ovvero il 3,8% in meno rispetto al 2019 e quasi il 30% in meno rispetto al 2008, ultimo anno di massima natalità relativa. In particolare, nei primi dieci mesi del 2020, il tasso di natalità diminuirà del 2,7% secondo il ritmo caratteristico del periodo 2009-2019 (-2,8% in media all’anno).

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