Potrebbe essere necessaria anche una terza dose di vaccino per proteggerci

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
vaccino covid 19

La terza dose del vaccino Covid potrebbe essere necessaria. A dirlo Francesco Paolo Figliuolo, commissario all’emergenza Coronavirus parlando all’interno della V Commissione della Camera dei Deputati (Bilancio, Tesoro e Programmazione) asserendo che ad oggi sono state “consegnate 28,3 milioni di dosi”.

Il commissario si focalizza sui problemi ancora da risolvere della campagna vaccinale: “Mi preme rilevare l’importanza della pianificazione che è alla base della sostenibilità della campagna vaccinale. Infatti, è solo attraverso il corretto equilibrio tra la progressività dell’incremento delle potenzialità di somministrazione e della disponibilità di dosi che gli obiettivi prefissati in termini di inoculazioni giornaliere possono essere ottenuti. Per tale ragione, la continua attività di pianificazione svolta dalla Struttura Commissariale è resa nota alle Regioni attraverso la comunicazione dei valori target da conseguire ogni settimana”.

Sull’operato della Commissione per l’emergenza covid, il commissario afferma:  “Eventuali criticità costituiscono un’enorme carica motivazionale che ci spinge ogni giorno a fare sempre di più nella massima trasparenza, rigorosità e nel pieno rispetto della legge. La poderosa e complessa macchina della struttura commissariale si sta rivelando uno strumento efficace e straordinario. Questa macchina deve condurre gradualmente nei prossimi mesi a un binario di ordinaria gestione dell’attività vaccinale futura che, stante gli attuali scenari, potrebbe prevedere la necessità di almeno un’ulteriore dose di richiamo – dice Francesco Paolo Figliuolo, commissario all’emergenza Coronavirus intervenendo in V Commissione della Camera dei Deputati  –  E’ un onore servire il Paese per questa importantissima missione: sento sulla mia pelle la grande responsabilità e, soprattutto, quanto gli Italiani si aspettano in questo particolarissimo momento. La pandemia, infatti, ha mietuto centinaia di miglia di vittime in tutto il mondo, incidendo profondamente sulla vita quotidiana della popolazione e sulla capacità produttiva di tutti gli Stati, frammentando la società. Ritengo imprescindibile, in tale ottica, che l’esecuzione del piano vaccinale coinvolga capillarmente tutte le realtà, proprio per far sentire la presenza dello Stato e delle Istituzioni in questo momento storico di particolare difficoltà”.

Ancora molto deve essere fatto occorre infatti, con il sostegno delle Regioni,  intercettare le persone vulnerabili e quelle che hanno avuto problemi a vaccinarsi perché non hanno saputo effettuare la prenotazione digitale “E’ probabile che permarranno minime percentuali di non raggiungibili (alla luce di mancate adesioni e di chi non può essere vaccinato per altre motivazioni, magari di carattere sanitario)”.

Anche per il garantire il rientro a scuola e la necessità di far ripartire la didattica in presenza,  Figliolo dice:  “Proprio recentemente, a seguito dell’estensione dell’indicazione terapeutica del vaccino Cominarty (BioNTech/Pfizer) fino a soggetti di età pari o superiore a 12 anni, è stato chiesto alle Regioni e alle Province Autonome di dare immediata attuazione a tale estensione utilizzando linee dedicate negli hub vaccinali e facendo il più ampio ricorso ai pediatri di libera scelta”.

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