Bruxelles chiede agli Stati membri di aumentare il reddito minimo: raccomandazione Ue e posizione dell’Italia sul reddito di cittadinanza
La Commissione Ue sta spingendo per un reddito minimo per contrastare gli effetti dell’attuale situazione economica, tra costo dell’energia e aumento dei prezzi, nell’ambito di una più ampia strategia europea contro l’esclusione sociale e a sostegno dell’occupazione. La richiesta è contenuta in una risoluzione Ue, il cui scopo è incoraggiare gli Stati membri ad aumentare il reddito minimo, che in Italia è più o meno equivalente al reddito di cittadinanza. Tutti i paesi dell’UE, infatti, hanno lo stesso reddito minimo, ma Bruxelles ha nuovi obiettivi da raggiungere entro il 2030.
Criteri per il calcolo del reddito minimo
Il commissario al Lavoro, Nicolas Schmit: “La nostra analisi, mostra che i livelli del reddito minimo non sono sempre adeguati, non raggiungono le persone che ne hanno bisogno e non sempre aiutano chi può lavorare a rientrare nel mercato del lavoro, le persone che ricevono un sostegno al reddito sono ancora al di sotto della soglia di povertà in 22 Stati Membri, e circa il 20% dei disoccupati a rischio povertà non ha diritto a ricevere alcun sostegno al reddito”.
I paesi dell’UE devono garantire che il sostegno al reddito previsto dalla loro legislazione sia adeguato, “a un livello che tenga conto di vari elementi come i prezzi, le fonti generali di reddito e l’andamento salariale”. Gli articoli guida dovrebbero essere usati per misurarlo. Shimt elenca una serie di criteri guida che il reddito minimo deve soddisfare in tutti i paesi, come coprire tutte le persone, non solo le famiglie. “Questo è importante per raggiungere le famiglie monoparentali, in particolare quelle con a capo una donna”, continua il commissario Ue al Lavoro.
La situazione in Italia
Per quanto riguarda la situazione attuale in Europa, il reddito dei cittadini italiani è circa il 30% del reddito medio. Secondo Openpolis, siamo al settimo posto in Europa dopo Paesi Bassi (il reddito minimo è il 45% della media), Lussemburgo (40%), Danimarca, Belgio, Irlanda e Malta. I ritardatari sono Lettonia, Slovacchia e Romania, dove il reddito minimo è di circa l’8% della media.
Case manager invece del browser
Ci sono anche una serie di altre proposte relative ai compiti dell’agenda sociale, inclusa la nomina di un facilitatore con un piano di inclusione da attuare entro tre mesi. La figura sembra capire, a differenza del Navigatore previsto in Italia nell’ambito del Reddito di Cittadinanza, più simile alla figura di un assistente sociale, ma con un compito preciso e definito.
Infine, “il reddito minimo dovrebbe anche aiutare le persone a reinserirsi nel mercato del lavoro, con un focus sui giovani affinché non rimangano disoccupati per lunghi periodi di tempo”.